IL NAPOLI NON C’È PIÙ
Fiorentina, che spettacolo Crisi Gattuso: «Senz’anima» I giocatori decidono: in ritiro
Questa non è solo una sconfitta, la quarta consecutiva in campionato al San Paolo, ma anche il fallimento del progetto Napoli. Perché Rino Gattuso sbaglierà pure qualcosa - vedi l’assetto difensivo iniziale - ma i problemi sono più profondi e non solo tecnici. Il presidente Aurelio De Laurentiis, contestato alla fine, faccia serenamente un’autocritica e riparta, correggendo gli sbagli. Cosa che in parte sta facendo con le scelte sul mercato, che non possono avere esiti miracolistici. Nulla di drammatico, ma a questo punto bisogna esser capaci di ammettere gli errori e serrare le fila, perché bisogna cominciare a guardarsi indietro: da mesi il cammino del Napoli è da retrocessione. Prenderne atto e rimboccarsi le maniche, ricordandosi che proprio la Fiorentina nel ‘93 retrocesse con Batistuta & Co. Invece oggi quella Viola comincia a diventare una realtà interessante. Giovani di belle prospettive, squadra ben messa in campo e fiducia ritrovata nell’ultima settimana. Beppe Iachini sul piano tattico ha sistemato l’equilibrio nelle due fasi e non è un caso arrivi la terza vittoria in sette giorni, assai meritata.
Equilibri tattici
Rivitalizzata e in fiducia per il successo in Coppa Italia con l’Atalanta, Iachini ripropone lo stesso sistema cambiando solo il portiere, Caceres e Chiesa che avevano riposato mercoledì. Poche le scelte possibili per Gattuso con i difensori contati e ancora con la preoccupazione di non “bruciare” i nuovi acquisti in un modo di giocare che ancora non funziona. Invece la Viola piazza Lirola e Dalbert sulle due punte esterne del Napoli, con lo spagnolo che appena può spinge, ma sono soprattutto le mezzali di Iachini a fare la differenza con i loro inserimenti, Castrovilli e Benassi. I padroni di casa soffrono soprattutto sul lato sinistro, dove Luperto appare in difficoltà come esterno, Zielinski copre poco e Insigne, che si sacrifica, non è fisicamente una grande opposizione. Infatti quando Lirola parte in velocità il capitano se lo perde e l’iberico - in fiducia dopo il gran gol all’Atalanta - crossa bene per l’inserimento di Castrovilli che anticipa tutti, ma sfiora il palo a Ospina battuto. È il primo allarme, perché a parte una verticalizzazione per Milik, che Dragowski sventa, il Napoli fatica in avanti in quanto cerca di non lasciare profondità agli avversari, che però girano palla veloce con buon movimento anche delle punte.
Castrovilli decisivo
E così ecco l’episodio che spacca la gara: da sinistra bellissimo cambio gioco profondo di Castrovilli, altrettanto bravo Benassi di prima a servire indietro Chiesa, che di collo sinistro tira sul secondo palo realizzando il suo primo gol al Napoli. Gattuso si rende conto che il suo assetto difensivo non funziona e dopo mezz’ora riporta Di Lorenzo a destra, Luperto in mezzo e Hysaj a sinistra. Le cose migliorano, anche se con Chiesa di testa (da angolo) e Benassi di sinistro, la Fiorentina va vicina al raddoppio con conclusioni sventate a fatica da Ospina. L’unica grande occasione azzurra è sull’imbeccata di Fabian che legge bene il taglio di Callejon, ma il colpo di testa è incredibilmente fuori dallo specchio.
Palo, poi il buio
Nella ripresa il Napoli sembra avere una fiammata, che si spegne subito quando Insigne colpisce il palo con un sinistro
da fuori. La Fiorentina, con i padroni di casa sbilanciati, trova praterie che sfrutta fino a un certo punto. Perché Chiesa - liberato da un perfetto triangolo di Castrovilli - decide di piazzare da pochi metri invece di tirare forte, esaltando Ospina. Gattuso prova quello che può: dentro il neoacquisto Demme e Lozano. Si passa al 4-2-4 ma la spinta è confusa e nessuno dei giocatori in casacca azzurra si mostra all’altezza della propria fama, inventando una giocata o qualcosa. E così il raddoppio della Viola è il giusto suggello, con Vlahovic appena entrato che scaglia un diagonale di sinistro a giro veramente bello e chiude la partita. Dopodomani sera il Napoli deve di nuovo scendere qui in campo contro la Lazio lanciatissima, in Coppa Italia. Più che un’opportunità sembra un incubo in questo momento.