Tecnica e illuminazioni: è l’ultimo trequartista puro
Micidiale sui calci piazzati e i corner, è esploso con la libertà data da Pochettino E in nazionale ha già fatto la storia
Ènato nel paese delle favole, dove la fantasia è una virtù preziosa e lui, Christian Eriksen, 27 anni, è un fiero rappresentante della Danimarca. È uno degli ultimi trequartisti puri in circolazione, uomo da ultimo passaggio, calcio piazzato e illuminazioni. Gli anni inglesi hanno irrobustito il motore e fortificato lo spirito: ribattezzato da Pochettino
«talento di ghiaccio» per una freddezza più presunta che reale, Eriksen è uno di quei campioni capaci di dare la svolta al match. Nel Tottenham e nella sua Danimarca gli è riuscito spesso. La tripletta rifilata il 17 novembre 2017 a Dublino all’Irlanda, nel ritorno dei playoff per la qualificazione al Mondiale del 2018, resterà per sempre una straordinaria pagina di storia.
La carriera
Cresciuto in una famiglia di calciatori – il padre Thomas è stato il suo primo coach, la sorella Louise ha giocato nella Serie A danese -, Eriksen ha fatto in adolescenza provini in mezza Europa: Chelsea, Milan, Barcellona, fino al test decisivo, all’Ajax, dove capirono subito il valore del suo talento e versarono un milione di euro nelle casse dell’Odense. Era il 2009: Christian aveva 17 anni. Quattro stagioni ad Amsterdam e, nel 2013, il trasferimento al Tottenham, fortemente voluto da Franco Baldini, all’epoca direttore tecnico degli Spurs. Baldini aveva già cercato di portare il danese a Roma, nella prima estate della nuova proprietà americana, ma l’affare sfumò. Il dirigente italiano tornò all’assalto nel 2013 e stavolta ci fu la fumata bianca. Dal punto di vista economico, fu una grandissima operazione: 13 milioni di euro per il cartellino.
Identikit
A Londra, Eriksen ha lavorato con Villas-Boas, Sherwood, Pochettino e, ora, Mourinho. Pochettino, anche per la durata del rapporto – dal 2014 al novembre 2019 -, è l’allenatore che ha avuto maggior influenza sulla crescita del giocatore. Gli inizi non furono facili perché, al netto dell’innegabile talento del danese, il manager argentino studiò a lungo quale fosse la posizione migliore per sfruttarne le doti nel copione del Tottenham. Alla fine, Eriksen ha goduto di una certa libertà: trequartista, qualche volta collocato nelle corsie esterne per accentrarsi e sfruttare l’abilità nel tiro, leader assoluto di calci di punizione e corner. In sei annate con gli Spurs, solo nel 2015-2016 e 2018-2019 non è andato in doppia cifra. Ha una facilità di gol impressionante. In sintesi: un campione.