Viaggio nel futuro
Ecco il manifesto di Todt e Carey «Vi spieghiamo i GP di domani»
Il presidente Fia e l’uomo di Liberty tra costi ridotti, spettacolo ed ecologia: «Riportiamo lo sport al centro di tutto»
Spettacolo, sicurezza e sostenibilità. Le tre “esse” da cui dipenderà il futuro della F.1 secondo Jean Todt e Chase Carey. Il presidente della Fia e il n°1 di Formula 1 (del gruppo Liberty) hanno già chiara la direzione da seguire per la prossima stagione e soprattutto dal 2021 in avanti, quando scatterà la rivoluzione nei regolamenti tecnici e nella “governance” voluta dai padroni americani. «Le nuove regole hanno seguito il buonsenso e sono nell’interesse di tutti – spiega Todt –. Da un lato viene posto un freno ai costi, diventati esorbitanti. Dall’altro si è lavorato per migliorare i sorpassi in pista e avere gare più appassionanti. Sul budget cap tanto credito va a Chase, che ha contribuito a renderlo una realtà accettata: fosse stato per i team, avremmo cominciato con un anno di ritardo. Mentre noi della Federazione possiamo essere orgogliosi di avere avuto una visione giusta sulle power unit ibride e sull’Halo (la gabbia sopra l’abitacolo che protegge la testa del pilota), per cui all’inizio c’erano state controversie».
Messaggio verde
Il prossimo passo su cui spingeranno sia Todt sia Carey sarà rendere la F.1 più ecologica. Lo impone il piano (quasi utopistico) presentato da Liberty per una disciplina a “impatto zero” entro il 2030. «La priorità è stata riportare lo sport al centro di tutto, facendo in modo di creare gare più combattute e imprevedibili. A questo servono i nuovi regolamenti – dice il manager dai grandi baffi –. Inoltre vorremmo renderlo un business profittevole. È importante che ci siano 10 team in salute. Infine, possiamo avere una ricaduta positiva sull’industria auto con motori ibridi meno inquinanti». Todt rivela che la Fia ci lavora ogni giorno, coinvolgendo il gruppo tecnico di cui è a capo Gilles Simon, ex responsabile motori Ferrari e consulente Honda. «Mi impegnerò con team e aziende petrolifere perché utilizzino carburanti biologici – continua Todt –. L’ibrido ha futuro in F.1, ci vorranno decenni prima che una monoposto elettrica vada altrettanto veloce per un’intera gara. Ma l’immagine del motorsport può essere a rischio se non staremo al passo su sostenibilità e sicurezza in pista».
Movimenti
La morte di Charlie Whiting, alla vigilia del primo GP 2019 in Australia, ha creato un vuoto difficile da riempire, considerando la supervisione generale che riusciva a garantire lo storico delegato tecnico e direttore di corsa. Un compito arduo per Nicholas Tombazis e Michael Masi, subentrati nei due ruoli. Poi ci sono le indiscrezioni secondo cui Toto Wolff potrebbe prendere il posto di Carey nel prossimo futuro, ipotesi che il
team principal Mercedes starebbe valutando, ma sulla quale si pronuncia lo stesso Carey: «Sono pienamente coinvolto in F.1 ed entusiasta di ciò che ci attende. Non mi sembra un discorso produttivo. Abbiamo posto le basi con i team per nuovi accordi commerciali, economici e di governance, in modo da rendere i processi decisionali più trasparenti ed efficaci. Le intese ora vanno finalizzate». E a questo sarebbe legato il braccio di ferro della Mercedes, scontenta del trattamento ricevuto al tavolo delle trattative rispetto alla Ferrari. «Mercedes fuori dalla F.1? Mi sembra improbabile – risponde Todt –. Il nuovo a.d. Ola Kallenius ha ribadito il loro impegno».
Nuove frontiere
Nel 2020 il calendario prevede 22 gare, record storico, e l’intenzione è di arrivare addirittura a quota 25. «Oltre a Miami, stiamo valutando altre sedi negli Stati Uniti, inoltre vorremmo espanderci in Asia (debutterà il Vietnam; n.d.r.) e tornare in Africa», anticipa Carey. Per la F.1 e i team significherà più introiti, ma anche più sacrifici per il personale delle squadre. E i protagonisti? «Spero che Hamilton corra per sempre. Ma giovani talenti come Verstappen, Leclerc e Norris ci assicurano un futuro entusiasmante».
Orgogliosi di Halo e motori ibridi, credito a Chase per il budget cap
Vogliamo altri eventi negli Usa, più gare in Asia e tornare in Africa