Confalonieri-Arzuffi, cugine vincenti tra pista e cross
Maria Giulia si conferma d’oro nella corsa a punti agli Europei, Alice Maria trionfa nel fango al Superprestige
«Forse Maria Giulia non era la più forte, però è quella che più di tutte ha voluto vincere». Il commento del c.t. Dino Salvoldi arriva quando la cerimonia di premiazione è appena finita e nel velodromo di Apeldoorn, la città olandese da cui è partito il Giro d’Italia 2016, ancora risuona l’inno di Mameli. Il merito è di Maria Giulia Confalonieri, la 26enne brianzola di Seregno che ha confermato l’oro europeo nella corsa a punti conquistato a Glasgow nel 2018: una vittoria sul filo, visto che ha preceduto di due lunghezze la bielorussa Sharakova e di 8 l’ucraina Solovei. E la giornata è stata resa ancora più speciale dal fatto che qualche ora prima ci fosse stata un’altra vittoria in... famiglia, quella di Alice Maria Arzuffi nel Superprestige di cross. Confalonieri e Arzuffi sono cugine, le rispettive mamme (Lorella e Annalisa) sono sorelle. La Arzuffi si è imposta sotto la pioggia di Boom davanti a un’altra italiana, Eva Lechner. «Con Alice ci siamo sentite più volte nel corso della giornata — spiega la Confalonieri, nel 2018 era stata bronzo mondiale nell’Americana con la Paternoster —. Per la nostra famiglia non poteva andare meglio».
Scartezzini di bronzo
Restando alla pista, l’Italia può mettere a bilancio anche la medaglia di bronzo di Michele Scartezzini, acciuffata ieri sera nella corsa a punti vinta dal francese Coquard dopo che i giudici hanno corretto un errore (non gli avevano assegnato i punti di uno sprint). Azzurri a quota cinque: Elia Viviani aveva vinto l’oro nell’eliminazione, mentre nell’inseguimento a squadre avevamo conquistato un argento (con gli uomini) e un bronzo (con le donne). Nell’ultima giornata (Eurosport 2 dalle 14) il bottino potrebbe aumentare ancora: nell’americana schieriamo Elia Viviani e Simone Consonni, mentre tra le donne Letizia Paternoster farà coppia con Elisa Balsamo o la stessa Confalonieri. Senza dimenticare Francesco Lamon, di scena nel chilometro. ci. sco.