In 50.000 a San Siro ma la curva in silenzio
Gli ultrà mettono in scena una protesta alternativa: assisteranno a tutta la partita senza cori e senza tifo
Il «#PioliOut», l’hashtag con cui la gente rossonera la settimana scorsa aveva dato il benvenuto al nuovo allenatore, è già ampiamente superato. O meglio, non è che i tifosi si siano improvvisamente innamorati di lui: più semplicemente sono ormai trascorsi diversi giorni dall’avvicendamento, la prima partita del nuovo corso si avvicina e la curiosità di vedere all’opera il Milan rivisitato – l’ennesimo – tutto sommato tiene banco. A dimostrarlo c’è una prevendita andata piuttosto bene, viste e considerate le brutture esibite dal Diavolo in questo primo scorcio di stagione: stasera sono attesi circa 48 mila spettatori (in 2.700 però tiferanno Lecce dal settore ospiti) e il colpo d’occhio quindi sarà salvo.
Ambiente gelido
Semmai, al di là del dato finale sulla gente che si presenterà al Meazza, occorre capire il genere di contesto in cui si esibirà la squadra. Quale sarà il clima? Contestazione? Tifo canonico? Risposta: l’ambiente sarà gelido. Silenzio assordante, come si dice in questi casi. La Curva Sud infatti ha deciso di non usare la voce. Rimarrà zitta e, da quanto filtra, non sarà un silenzio a tempo. Cioè: non si tratta di qualcosa che si concluderà dopo mezzora o dopo un tempo. Silenzio per tutta la partita a prescindere da come andrà. Dove per silenzio si intende assenza di incitamento, di cori. Il tutto supportato da un lunghissimo striscione che prenderà l’intera balconata del secondo anello della curva, con questa scritta: «Dalla società al campo: lavorate e battetevi per questa gente che ama il Milan follemente!». Ci sarà anche il «Tempo scaduto... Dimostrare!» già esposto a Genova prima della sosta.
Giudizio sospeso
Una forma di protesta, dunque, assolutamente civile. Anche perché non ci sarà contestazione dura nel senso stretto del termine, come testimonia il contenuto dello striscione. Si può semmai parlare di forte dissenso, soprattutto nei confronti della società. Un dissenso però – è il pensiero della curva – che se da un lato non vuole togliere tranquillità alla squadra, allo stesso tempo deve pervenire ben chiaro ai piani alti di via Aldo Rossi. Una linea che gli ultrà hanno condiviso anche con gli altri club rossoneri. «Dimostrare» resta la parola chiave in questo momento e in questo contesto, a partire da proprietà e dirigenza, per arrivare ai giocatori. Per riconquistare davvero l’affetto dei tifosi, spiegano dalla curva, occorrerà tempo, fatica e ovviamente risultati. Fino ad allora, il Diavolo vivrà in una sorta di giudizio in sospeso, un’attesa fatalmente legata a doppio filo all’andamento delle partite: basterà poco, probabilmente pochissimo, per trasformare la protesta da silenziosa in rumorosa. Va peraltro ricordato come finì contro la Fiorentina, quando il secondo anello della curva Sud si svuotò per protesta a gara in corso nel secondo tempo. Stasera San Siro sarà meno rumoroso, sta al Diavolo riuscire a ricreare un clima infernale. Per gli avversari.