La Gazzetta dello Sport

CLUB CON 100 SOCI E UN VIVAIO CON 100 RAGAZZI DEL TERRITORIO

●Una squadra che equivale all’ingaggio del fenomeno di Perugia, appena battuta dai veneti. Il futuro è un piazzament­o playoff

- Davide Romani

Un ripasso di matematica. E’ questo il risultato delle ultime vittorie di Padova. Prima lo scalpo di Verona con il presidente avversario che aveva sbottato «non accetto una sconfitta come quella contro Padova, che ha un budget che è 1/3 del nostro». Poi domenica la vittoria contro i campioni d’Italia di Perugia con patron Sirci che ha tuonato: «Siamo andati a Padova per fare una scampagnat­a contro una squadra che ha un ottavo del nostro budget». Di certo nelle ultime giornate Padova si è rilanciata con una squadra che ingaggi alla mano si attesta intorno al milione di euro, cifre che gli umbri spendono per il solo Leon. «La nostra filosofia è quella di dare costanteme­nte spazio ai nostri giovani. E ogni GENERAL MANAGER DI PADOVA anno cerchiamo di valorizzar­li al fianco di giocatori più esperti» sintetizza Stefano Santuz, ex giocatore e oggi general manager di Padova.

CRESCITA Il simbolo di questa squadra è Dragan Travica, esperto palleggiat­ore che da due stagioni sta facendo da chioccia a un gruppo di promettent­i giocatori. «E’ cresciuto in questa terra, ora vive qui e Padova è stato il suo approdo naturale – racconta Santuz –. E in panchina c’è Baldovin, con noi da 6 anni». Un mix di giovani e più esperti senza la pressione di un risultato da raggiunger­e. «Puntiamo a crescere anno dopo anno. A volte ci riusciamo a volte no. Quest’anno il nostro obiettivo sarebbe un posto nei playoff. Ma con ben chiaro un concetto: non dobbiamo vincere, vogliamo vincere. E questo aiuta i giocatori». BILANCIO SANO Ma la nascita e crescita di giovani talenti va di pari passo con i conti in regola e un impianto da gestire. «Siamo supportati da 100 soci e da 5 anni riusciamo a chiudere in pari il bilancio. E poi potendo gestire l’impianto riusciamo a far allenare sullo stesso campo il settore giovanile e la prima squadra. Un contatto importante per i nostri piccoli atleti. Ne abbiamo un centinaio, tutti del territorio» racconta Santuz, che da giocatore ha vinto 2 scudetti con Treviso. Ora Padova nelle due giornate che mancano alla fine del girone d’andata può giocarsi un posto tra le prime 8 (ora è nona con 15 punti) che qualifiche­rebbe ai quarti di Coppa Italia. Ma deve fare i conti con l’infortunio di Randazzo (lesione del crociato del ginocchio destro). «Stiamo valutando i suoi tempi di recupero per capire come intervenir­e. LAZZAROTTO Ora pensiamo alla gara di domenica contro Ravenna. Perché giocare con le big come Perugia è più facile, ma è con le altre che dobbiamo confermarc­i» sottolinea il dirigente.

FRUTTI Se i risultati di squadra sono figli anche di diverse situazioni, a Padova si elencano con soddisfazi­one i nomi degli atleti che sono esplosi nel club: «Balaso (oggi a Civitanova, ndr) era un predestina­to, ora abbiamo in prima squadra Bassanello e Lazzaretto. E poi abbiamo nostri giovani in giro in A-2: Milan e Scanferla a Brescia, Gozzo a Potenza Picena, Zoppellari a Spoleto, Canella a a Piacenza. E’ una grande soddisfazi­one vedere un nostro ragazzo che si afferma». I giovani, il palasport e una squadra pronta per scalpi importanti e per un obiettivo: i playoff.

STEFANO SANTUZ

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Wilfredo Leon, 25 anni, contro il muro di Padova nel match di domenica vinto dai veneti 3-1
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