«Eliminazione immeritata I falli, il rigore e quel suono...»
●«Diversa valutazione degli angoli, il contatto di Abate è regolare. Non cerco scuse, ma gli episodi hanno condizionato»
Stavolta la calma l’ha persa pure lui, che di solito nell’uso delle parole è attento, misurato, vellutato. Leonardo non ci sta: considera ingiusta l’eliminazione del Milan dall’Europa League, evento che peraltro avrà notevoli ripercussioni anche sul suo lavoro, visti i mancati introiti e i margini più ridotti per fare mercato. Mentre sul prato del Karaiskakis i tifosi greci cantano di gioia dopo aver scavalcato le recinzioni, il d.t. rossonero è già ai microfoni di Sky a manifestare il suo disappunto. Ed è tutt’altro che tenero con l’arbitro Bastien, a suo dire il principale colpevole per un’uscita di scena europea ai gironi che il Diavolo non viveva addirittura dal
2001.
TRE ATTIMI DI RABBIA «A noi è stato fischiato fallo per aver battuto un calcio d’angolo giudicato irregolare, con Castillejo. Sulla stessa situazione, dall’altra parte, il giocatore dell’Olympiacos tocca il pallone, lo mette in gioco e se ne va lasciandolo al compagno, ma nessuno interviene», è la ricostruzione di Leonardo sul gol di Cissé, che ha sboccato la gara e aperto la strada alla rimonta biancorossa. Poi la contestazione sull’episodio numero due, stavolta legato al penalty che ha deciso la partita: «Il rigore non c’è, non andava dato», dice in riferimento alla trattenuta di Abate su Torosidis, sanzionata col tiro dagli undici metri convertito in gol da Fortounis. Infine, l’ultimo affondo arriva sulla Uefa, proprio a poche ore dalla sentenza che vedrà ri-sanzionato il Milan per la violazione del Fair play finanziario nel triennio 2014-17: «La Uefa deve essere un modello anche per usare uno strumento come la tecnologia, che adottano tutti. E aggiungo che ogni volta che il Milan attaccava c’era un rumore che infastidiva tutti, una specie di clacson, sono anche andato a protestare, ma non è servito a niente».
MOMENTO DURO Da uomo di calcio, Leonardo sa che la squadra non può essere assolta solo per gli errori dell’arbitro: «È vero, sappiamo che non abbiamo sempre dominato, ma sappiamo anche qual è il momento che stiamo attraversando — analizza —. Non dico che siamo stati brillanti, ma l’eliminazione è ingiusta, oggi avremmo chiuso la classifica con tre punti in più dell’Olympiacos. Non voglio trovare scuse, sia chiaro, ma gli episodi hanno influenzato fortemente la partita». Più che le scuse, ora bisognerà trovare le energie per ripartire. E fare quadrato in un momento delicatissimo per il club di via Aldo Rossi, su più fronti: campionato, Uefa, mercato. Si annuncia un inverno caldo quanto il tifo del Karaiskakis.
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IL NUMERO
Il Milan ha vinto soltanto una delle ultime 4 partite della fase a girone di Europa League