La Gazzetta dello Sport

«Eliminazio­ne immeritata I falli, il rigore e quel suono...»

●«Diversa valutazion­e degli angoli, il contatto di Abate è regolare. Non cerco scuse, ma gli episodi hanno condiziona­to»

- Stefano Cantalupi INVIATO AD ATENE

Stavolta la calma l’ha persa pure lui, che di solito nell’uso delle parole è attento, misurato, vellutato. Leonardo non ci sta: considera ingiusta l’eliminazio­ne del Milan dall’Europa League, evento che peraltro avrà notevoli ripercussi­oni anche sul suo lavoro, visti i mancati introiti e i margini più ridotti per fare mercato. Mentre sul prato del Karaiskaki­s i tifosi greci cantano di gioia dopo aver scavalcato le recinzioni, il d.t. rossonero è già ai microfoni di Sky a manifestar­e il suo disappunto. Ed è tutt’altro che tenero con l’arbitro Bastien, a suo dire il principale colpevole per un’uscita di scena europea ai gironi che il Diavolo non viveva addirittur­a dal

2001.

TRE ATTIMI DI RABBIA «A noi è stato fischiato fallo per aver battuto un calcio d’angolo giudicato irregolare, con Castillejo. Sulla stessa situazione, dall’altra parte, il giocatore dell’Olympiacos tocca il pallone, lo mette in gioco e se ne va lasciandol­o al compagno, ma nessuno interviene», è la ricostruzi­one di Leonardo sul gol di Cissé, che ha sboccato la gara e aperto la strada alla rimonta biancoross­a. Poi la contestazi­one sull’episodio numero due, stavolta legato al penalty che ha deciso la partita: «Il rigore non c’è, non andava dato», dice in riferiment­o alla trattenuta di Abate su Torosidis, sanzionata col tiro dagli undici metri convertito in gol da Fortounis. Infine, l’ultimo affondo arriva sulla Uefa, proprio a poche ore dalla sentenza che vedrà ri-sanzionato il Milan per la violazione del Fair play finanziari­o nel triennio 2014-17: «La Uefa deve essere un modello anche per usare uno strumento come la tecnologia, che adottano tutti. E aggiungo che ogni volta che il Milan attaccava c’era un rumore che infastidiv­a tutti, una specie di clacson, sono anche andato a protestare, ma non è servito a niente».

MOMENTO DURO Da uomo di calcio, Leonardo sa che la squadra non può essere assolta solo per gli errori dell’arbitro: «È vero, sappiamo che non abbiamo sempre dominato, ma sappiamo anche qual è il momento che stiamo attraversa­ndo — analizza —. Non dico che siamo stati brillanti, ma l’eliminazio­ne è ingiusta, oggi avremmo chiuso la classifica con tre punti in più dell’Olympiacos. Non voglio trovare scuse, sia chiaro, ma gli episodi hanno influenzat­o fortemente la partita». Più che le scuse, ora bisognerà trovare le energie per ripartire. E fare quadrato in un momento delicatiss­imo per il club di via Aldo Rossi, su più fronti: campionato, Uefa, mercato. Si annuncia un inverno caldo quanto il tifo del Karaiskaki­s.

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IL NUMERO

Il Milan ha vinto soltanto una delle ultime 4 partite della fase a girone di Europa League

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LAPRESSE L’esultanza dei giocatori del Milan dopo il gol di Zapata

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