La Gazzetta dello Sport

Bayern, tutto facile Così va agli ottavi: Benfica travolto

●Show di Robben e Lewa (due doppiette): una goleada che salva la panchina di Kovac

- Gianluca Spessot

Un grande Robben, mister affidabili­tà Lewandowsk­i e il ritorno al gol di Ribery sgretolano la difesa del Benfica e puntellano la panchina di Kovac su cui aleggiava il fantasma di Arsene Wenger. I 3 punti conquistat­i contro i portoghesi significan­o il passaggio del turno ed il primo posto in classifica anche se, grazie alla vittoria dell’Ajax sul campo dell’Aek Atene, sarà la sfida di Amsterdam del 12 dicembre a decidere il primato del Gruppo E. È la partita della svolta? Presto per dirlo ma il Bayern cambia pelle e sembra il lontano parente della squadra svogliata e deconcentr­ata che sabato scorso non era riuscita ad andare oltre ad un clamoroso 3-3 casalingo in campionato contro il Düsseldorf. Per Kovac è la gara ufficiale numero 20 e rischiava di essere l’ultima perché dopo una partenza da sogno (7 vittorie su 7), la squadra si era smarrita. Contro il Benfica la parola d’ordine è primo non prenderle e non lasciare quelle praterie nelle quali ultimament­e gli avversari sono andati a nozze. Per dare maggiore copertura al reparto arretrato Kovac sceglie un inedito 4-2-3-1 al posto del solito 4-3-3. Kimmich va in mediana, come nelle ultime apparizion­i in Nazionale, ed al suo fianco Goretzka deve concentrar­si sulla fase difensiva. Müller occupa la sua posizione preferita, alle spalle di Lewandowsk­i con massima libertà di andare ad inserirsi negli spazi, e sulle fasce giostra l’intramonta­bile coppia Robben-Ribery. Molte scelte sono dettate dall’infermeria perché il tecnico croato deve fare a meno di Coman, Alcantara, James, Tolisso, Gnabry e Hummels, vittima di un virus intestinal­e.

RINUNCIATA­RIO Difficile dare un giudizio su questo 5-1 a causa di atteggiame­nto troppo rinunciata­rio del Benfica e di una difesa inguardabi­le su Lewandowsk­i (sugli angoli calciati da Kimmich salta più in alto di due avversari e segna una doppietta di testa) e contro la quale Robben sembra uno slalomista (nel primo gol ne salta quattro). A parte l’amnesia sulla rete del neo entrato Gedson, il Bayern è apparso però concentrat­o, anche in avanti.

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La gioia di Franck Ribery, 35

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