A BARCELLONA INTER A SCUOLA: A SAN SIRO SARÀ DIVERSO
GETTY EX CENTROCAMPISTA INTER
Si può nascere zanzara e trasformarsi in dogana. Se non ci credete, ecco parole e pensieri di Dejan Stankovic: argomento Marcelo Brozovic, capitolo principale del libro Inter, un successo annunciato a sentire il serbo. «Proprio così: l’Inter è questa, non sta andando oltre. È la squadra che mi aspettavo, le difficoltà iniziali erano dovute solo al post Mondiale. La verità è che è cresciuta del 300% rispetto allo scorso anno».
Si può usare la stessa percentuale per Brozovic?
«Gli sta riuscendo tutto. Detta i tempi, dà ritmo, è sicuro. Ha cambiato marcia, non ha più gli alti e bassi di due anni fa, lo vedi che se anche sbaglia un passaggio non è un problema, riprova la volta dopo. Ha la fiducia di tutti intorno, dei compagni e dei tifosi, questo lo spinge anche a sperimentare cose diverse. Per carità, non carichiamolo di troppe pressioni. Però ora tutta la squadra gli ruota attorno».
Cosa può scattare nella testa di un giocatore per un cambio di rotta così evidente?
«È la maturità, non lo capisci mica prima, capita all’improvviso. Lui, per esempio, ha impiegato più tempo di me. A volte basta anche solo trovare l’allenatore giusto o compagni di squadra di cui fidarti. Prima Brozovic giocava da interno, lo chiamavo “la zanzara” perché correva dappertutto, andava a pressare ovunque. Sono d’accordo con Spalletti, faceva “troppo”. Ora non è più zanzara. È la dogana, sta in mezzo, «Sì, nella tranquillità, nel non perdere la testa se una cosa non va. Per la verità è un processo già in corso. Consiglierei soprattutto questo: sta vivendo un picco di rendimento. Ora deve memorizzare quanto imparato in questi mesi. E non pensare di essere arrivato. Crescerà ancora, a patto di non dimenticare gli insegnamenti che lo hanno portato al top. È sulla strada giusta, visto il derby? In altri tempi avrebbe chiesto il cambio...e invece quando stai bene, vai oltre il problema muscolare e giochi un secondo tempo alla grande».