La Gazzetta dello Sport

Pistaaa... Ecco Viviani il re di Rio «Nuova era»

- Ciro Scognamigl­io cscognamig­lio@gazzetta.it

«Mi sento dentro l’emozione che si prova quando un nuovo cammino sta per cominciare». Qui Glasgow: Elia Viviani ci è arrivato direttamen­te da Londra, dove domenica ha chiuso al secondo posto, davanti a Buckingham Palace, la prima gara con la maglia di campione d’Italia.

MOMENTI Glasgow sarà una città da ricordare. Gli Europei segnano il ritorno in pista di Elia Viviani in una competizio­ne di grande livello dopo la magica Olimpiade di Rio 2016, quando a Ferragosto vinse l’oro nell’Omnium. Oggi, nel primo turno delle qualificaz­ioni, guiderà un quartetto molto competitiv­o: ci sono Ganna, Lamon e Bertazzo. Domani farà lo scratch (Scartezzin­i prenderà il suo posto nell’inseguimen­to a squadre) e sabato l’Omnium. «La condizione è buona — spiega Viviani —: il secondo posto di Londra mi ha sorpreso, consideran­do che non correvo da un mese, proprio dalla vittoria tricolore a Darfo Boario Terme. Avrò gli occhi puntati addosso per il ritorno in pista, lo so».

SENSAZIONI È duplice il sentimento per Viviani: «Timore e curiosità. Non è che per il fatto di essere olimpionic­o mi sia dovuto qualcosa. In questi due anni sono emersi corridori molto forti, da nazioni come la Danimarca e la Polonia. Io sono diverso da quello che ero nel 2014, quando avevo cominciato il percorso per Rio. Ho 14 VITTORIE NEL 2018 una consapevol­ezza diversa, nuova. Resterò focalizzat­o sulla strada, ma è importante cominciare a portarsi avanti con i punti per la qualificaz­ione olimpica di Tokyo 2020». Con il velodromo di Montichiar­i indisponib­ile — non ci sono novità incoraggia­nti sui tempi — Viviani si è allenato con gli azzurri al Vigorelli di Milano: «Ne ho avvertito immediatam­ente BELINGHERI/BETTINI l’importanza storica. E’ una pista bella, tenuta bene e anche molto veloce. Su Montichiar­i mi sono già espresso. La Nazionale potrà anche arrangiars­i verso Tokyo, ma per i più giovani è un problema enorme».

SDOPPIAMEN­TO Al 29enne veronese della Quick-Step Floors (atteso poi dalla Classica di Amburgo e Vuelta) toccherà sdoppiarsi. La campagna di Scozia si concluderà domenica 12 con la prova in linea su strada, e Elia cercherà di prendersi la rivincita della cocente beffa del 2017, quando solo Kristoff sul filo di lana gli negò la medaglia d’oro. Il c.t. Davide Cassani punta forte su di lui, il più vincente al mondo nel 2018 (14 centri) e ha costruito una squadra competitiv­a: Matteo Trentin, Sonny Colbrelli, Davide Ballerini, Marco Canola, Jacopo Guarnieri, Salvatore Puccio e Davide Cimolai. E se Viviani vincesse, conquister­ebbe il diritto di essere il nono uomo dell'Italia al Mondiale di Innsbruck (30 settembre).

«HO TIMORE E CURIOSITÀ: SONO DIVERSO DA QUELLO DEL PASSATO»

ELIA VIVIANI, 29 ANNI

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Sul magico Vigorelli, a Milano, Viviani tira il quartetto con Lamon, Coledan e Scartezzin­i

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