I principi tardano Rischio voto a novembre
Le controrepliche del governo sui principi informatori non sono arrivate in tempo perché il Coni le inserisse nello Statuto già nel Consiglio nazionale di ieri. Dunque, bisognerà attendere i primi giorni di settembre per avere il quadro normativo completo, convocare un nuovo Consiglio, integrare lo Statuto del Coni e, a quel punto, procedere alle modifiche degli statuti delle singole federazioni. Solo allora, si potrà convocare l’assemblea elettiva della Figc, ma non prima – proprio in base ai nuovi principi – di 60 giorni. Dunque, bene che vada l’appuntamento col voto sarà a novembre. Questo è il cronoprogramma del Coni.
È SCONTRO Come la prenderanno le componenti – Lnd, Aic, Lega Pro, Aia – che il 18 maggio, due mesi e mezzo fa, hanno depositato le firme di 201 delegati che chiedevano la convocazione di un’assemblea elettiva? Martedì, il Collegio di garanzia dello sport, pur riconoscendone i diritti, le aveva rinviate al 7 settembre. Ieri, il giochino dei principi ha spostato di fatto l’appuntamento elettorale in autunno. «Non si possono anticipare le elezioni – ha confermato Giovanni Malagò –, perché non conosciamo le istanze del Governo e non possiamo nominare subito un commissario ad acta. Non possiamo fare altrimenti ma credo che questo lo capiscano tutti». In realtà, le componenti «ribelli» sono sul piede di guerra. Domani si riuniranno in nuovo gabinetto di crisi da cui stavolta potrebbe maturare l’idea di denunciare al Tribunale penale Roberto Fabbricini per abuso d’ufficio. Una cosa mai vista.