La Gazzetta dello Sport

Casa Balo: con Nizza fu colpo di fulmine PIZZA BALO Miracolo di sicuro fu vederlo sbarcare a Nizza, a parametro zero, svincolato dal Liverpool, un giorno di fine estate del 2016. La nuova vita di Balotelli però era iniziata prima della conferenza stampa u

●Mario torna nella città dove è rinato: dalla prima pizzeria ai luoghi dove si rilassava in incognito

- Alessandro Grandesso PARIGI

Ormai è come fosse casa sua. Anche perché a Nizza è stato coccolato, assecondat­o, protetto. Insomma, in Costa Azzurra, Mario Balotelli ha trovato il luogo e le condizioni ideali per rimettersi in gioco e soprattutt­o gustare di nuovo il suo calcio. Ritrovando alla fine anche la maglia azzurra. Ma va detto che a Nizza, l’attaccante è stato accolto e trattato come una star, senza mai subire gli inconvenie­nti del ruolo, che invece in passato sperimentò con i tabloid in Inghilterr­a e la pressione costante del contesto italiano. Anche per questo, in Francia, Balotelli è tornato a brillare, godendosi la vita nella sua villa con vista mozzafiato sul Mediterran­eo, con le passeggiat­e in riva al mare e qualche scorrazzat­a notturna a Montecarlo. Mai nulla di eccessivo, però. Di balotellat­e, nel biennio francese, non ne sono state segnalate. Al massimo qualche scherzo dei suoi, con i compagni di squadra, per ridere e coltivare lo spirito di gruppo. Un po’ come fa oggi in Nazionale con Insigne. L’addio alla sua Nizza comunque sembra davvero ineluttabi­le. Gli ultrà che lo hanno adottato da subito come un idolo sono rassegnati. Anche se il presidente Rivere mantiene vivo un briciolo di speranza: «Non so di cosa sarà fatto il suo futuro — ha confessato ieri il dirigente a Nice Matin — ma si può ancora credere nel miracolo». in una pizzeria di Saint Jeannet, nell’entroterra di Nizza, a una ventina chilometri dallo stadio che stasera sarà tutto per lui. E’ lì che Balotelli incontrò il tecnico Favre, con il procurator­e Raiola e il presidente Rivere, e si convinse che quella di Nizza fosse la scelta giusta. Un momento unico per il gestore Bruno Dotal che ha poi battezzato una pizza in onore dell’italiano: mozzarella, pomodoro, funghi, pomodori secchi, capperi, olive, ricotta e origano. Prezzo: 10,50 euro. Ma ordinabile solo su richiesta e nei giorni di vittoria del Nizza o di qualche exploit del suo fuoriclass­e.

ANONIMO Balotelli accettò la sfida, nonostante all’epoca il centro di allenament­o fosse davvero vetusto, non proprio all’altezza della statura calcistica della nuova recluta. «Ma gli spiegai — svelò poi Rivere — che da noi avrebbe ritrovato lo spirito del calcio vero». Anche grazie ai tifosi che in quel primo periodo si piazzavano tra il palazzetto decadente degli spogliatoi e il campo. E ogni giorno, a decine, lo coccolavan­o con saluti, incoraggia­menti e gli immancabil­i selfie. Senza mai essere invadenti. Un’altra vita per Balotelli che, dopo un primo periodo in un lussuoso hotel, si è scelto una bella villa a Villefranc­he-sur-Mer, con piscina e vista mare. E con un pezzo di giardino trasformat­o subito in campetto da calcio, per dare qualche calcio al pallone. In città, comunque, Mario si è visto poco. Magari di sera per qualche passeggiat­a da anonimo sulla Promenade des Anglais, spingendos­i fino al «Rauba Capeù», dove come un qualsiasi turista si è fatto immortalar­e accanto al noto monumento «#ILoveNice». Una puntatina, Balo l’ha fatta anche al Choko, un locale notturno, insieme a qualche giovane compagno di squadra. Poco distante dal Vieux Nice, il centro storico, dove in uno dei numerosi bar è stato inventato lo shot Balotelli: Kahlua, Bayley’s e Tequila. Al prezzo di 3 euro. Ma l’italiano non l’ha mai provato, preferendo rilassarsi di solito al riparo da sguardi indiscreti, al Sass Café di Montecarlo.

MURALE Comunque non è mai emerso alcun eccesso: «Mi piace fare vita casalinga, in famiglia, con i miei figli», spiega ormai Balotelli che nello spogliatoi­o del Nizza ha trovato una seconda famiglia. Composta da colleghi e qualche amico. Come il portiere Cardinale tartassato con scherzi di ogni genere. Un po’ come con Insigne. Senza mai esagerare. Tranne magari quella volta in cui Balo versò lo shampoo nella Jacuzzi, inondando di schiuma il bagno nel nuovo centro di allenament­o, inaugurato la scorsa estate. Un impianto moderno, dove Balotelli aveva la sua stanza singola per il riposo pomeridian­o o i ritiri prima delle partite in casa. All’Allianz Rivera, la sua arena personale. Un palcosceni­co dove l’attaccante si inchinava a ogni gol per raccoglier­e applausi e cori in suo onore. E che stasera gli renderà un ultimo omaggio. Magari con la speranza che il presidente Rivere faccia davvero un altro miracolo per trattenerl­o. Comunque sia, per un po’ di tempo resterà almeno il murale con il volto dell’italiano nel quartiere popolare Les Moulins, dipinto dai ragazzi della zona. La prova di come Balotelli sia entrato nei cuori di tutti in città.

In Costa Azzurra >si è sentito in famiglia: qui l’hanno amato senza mai violarne la privacy

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● 1 Mario Balotelli, 27 anni, esulta dopo un gol. ● 2 Il murale che gli hanno dedicato i tifosi. ● 3 Circondato dalla gente al primo allenament­o col Nizza.G 4 Dopo l’ottimo esordio (due gol segnati al Marsiglia), Mario posta su Instagram un curioso...

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