«Chris era super Impossibile stargli dietro Ma io non mollo»
●«Ho fatto una buona tappa, ma Froome è stato speciale. Un errore attendere Reichenbach: è sceso come una vecchia signora. Alleanze? Non m’aspetto più niente da nessuno»
Piegato, ma non ancora sconfitto. Deluso, ma non ancora scoraggiato del tutto. L’equazione che più girava ieri mattina alla partenza da Venaria Reale era: se Yates ha una brutta giornata, in rosa ci va Tom Dumoulin. Ci voleva una variabile impazzita per far saltare quell’equazione. E, in effetti, la sensazionale impresa di Chris Froome è stata proprio questo. Il 27enne olandese della Sunweb ripartirà oggi con 40” di distacco dalla maglia rosa che l’anno scorso – primo del suo Paese a riuscirci – vinse all’ultimo giorno grazie alla crono di Milano. Il bis consecutivo al Giro d’Italia –l’ultimo a riuscirci è stato Miguel Indurain (1992-1993) – resta possibile, ma appare molto difficile. La difesa di Beautiful Tom, su un terreno che non gli era proprio congeniale, è stata comunque strenua e il suo coach Marc Reef ha sottolineato: «Tom ha mostrato un grande cuore, ha pedalato al massimo davvero fino all’ultimo centimetro del percorso. Credo che l’abbia fatto anche chi era con lui, Froome è stato troppo forte e non era possibile ridurne di più il vantaggio. Abbiamo fatto tutto quello che si poteva, ma non è stato abbastanza». Poi il diretto interessato analizza con dovizia di particolari la situazione mentre al bus, ai piedi della funivia, fa i rulli.
Dumoulin, che giornata è stata?
«Uuff, terribile. Sky è stata forte, super-forte. L’avevo predetto, sapevo che ci avrebbero provato sul Colle delle Finestre. Ma sinceramente non credevo che Froome sarebbe andato via da solo a una così grande distanza dalla linea d’arrivo. È stato… speciale».
Ha capito subito che Yates sarebbe andato alla deriva?
«Sì, perché quando ha cominciato a staccarsi nel gruppo principale c’erano ancora 25 corridori. Sky ne aveva 6, o qualcosa del genere. Se ti stacchi in una situazione del genere, allora è quasi matematico che prenderai molto distacco».
Quando Froome è scattato che cosa ha pensato?
«Semplicemente che andava troppo forte per me. La realtà. Non c’era niente che potessi fare con lui. Non potevo stargli dietro. Io penso di avere fatto una buona tappa, non ho niente da rimproverarmi, però lui è stato super. È stata una giornata pazza (stessa idea di Thibaut Pinot, ora terzo a 4’17” e voglioso di conservare il podio, ndr)».
Quindi la sua azione non è stata sorprendente?
«Come vi dicevo, era abbastanza facile immaginare che quelli di Sky avessero in serbo qualcosa di speciale. Perché Froome aveva le gambe per provarci».
Ha perso un bel po’ di tempo in discesa, come mai?
«Beh, prima di tutto Froome mi ha staccato in salita. Ma nella discesa ho deciso due volte di aspettare Reichenbach (lo svizzero compagno di squadra di Thibaut Pinot alla GroupamaFdj, ndr). Lui voleva farla con me, forse non è stata la scelta più giusta. Fossi andato per conto mio, avrei potuto sostenere la stessa velocità di Froome. Invece Reichenbach è sceso un po’ come una vecchia signora. Con il senno di poi decisamente non ho preso la decisione giusta, però è troppo facile parlare a cose fatte».
Da chi era assieme a lei – il riferimento è a Pinot, Lopez e Carapaz – si aspettava una maggiore collaborazione?
«Non mi aspetto più niente da nessuno».
Ma avreste potuto perdere meno tempo rispetto a Froome, oppure no?
«Sì, ma ognuno pensava alla propria tattica e tutto sommato era normale che toccasse a me la maggiore responsabilità di condurre l’inseguimento. Sì, mi sarebbe piaciuto avere un aiuto maggiore, però hanno deciso diversamente e tutto sommato posso capirlo».
Il blocco Sky è troppo forte?
«Si sapeva, ma io non ho niente da dire ai miei compagni, anzi. Avete visto Oomen, è arrivato nei primi dieci (ottavo, ndr)e mi potrà ancora dare un buon aiuto, ne sono convinto».
Tutti si chiedono: con 40 secondi di ritardo, può ancora pensare di vincere il Giro? O i giochi sono chiusi?
«Sarà super-difficile. In questo momento sono leggermente pessimista, vedremo come mi sveglierò domani (oggi, ndr). In ogni caso ho intenzione di continuare a combattere».