Figc, il grande gelo «Avanti comunque con le riforme»
Occhiatacce all’Olimpico, mercoledì sera, tra i seggiolini della tribuna Autorità, commissari e congiurati, i primi a chiedere con gli occhi: «Ma che state combinando?». Alzatacce ieri mattina in Federazione, riunioni convocate all’apertura degli uffici, tema all’ordine del giorno: come reagire all’«opa ostile» (copyright Coni)? Affrontare l’emergenza, studiare le contromosse, pianificare una possibile resistenza, o almeno lasciare dei presìdi nella Figc che verrà.
SI VA AVANTI Il lancio dell’operazione Abete ha inferto le prime ferite. Al Coni e in Figc. Giovanni Malagò non pensava che i congiurati avrebbero osato tanto, e ora si sente tradito. Roberto Fabbricini non è tipo da restare attaccato alla poltrona, ma non nega che certe modalità lo hanno sconcertato. Ora come reagiranno? Procedendo a tappe forzate con le riforme. «È giusto che si vada avanti – chiarisce Malagò –. Se poi chi arriva ritiene di cambiare le cose è un suo diritto. Ma se uno aspetta a fare le cose di buon senso, sostenute a suo tempo anche da componenti che oggi chiedono l’assemblea elettiva, non si combina nulla». Perciò, in attesa di quagliare per il c.t., oggi Fabbricini accompagnerà alla porta il cda di Federcalcio Srl (Tavecchio, Lotito, Macalli, Cosentino), rimpiazzandolo con nuovi innesti.
«RIVOLUZIONARI» Ieri, più a freddo, sulla natura «ribelle» di questa operazione è intervenuto il presidente di Lega Pro Gabriele Gravina: «Mi dispiace aver letto le parole del presidente del Coni, non siamo dei ribelli contro il padrone del calcio Malagò – ha precisato –, lavoriamo per riformare e abbiamo idee rivoluzionarie». Al momento ancora nel cassetto, mentre procede la raccolta delle firme per la convocazione dell’assemblea elettiva, da tenersi entro la prima decade di agosto. «Abete – ribadisce Gravina – rappresenta una garanzia, conosce pregi e difetti del mondo calcio».
SCETTICISMO In Lega di A, sarà che hanno altri problemi, non hanno fatto i salti di gioia. Malagò ripete ormai come un mantra: «Se c’è la volontà di fare un’assemblea elettiva, ora più che mai la Serie A deve essere rappresentata. E se si voleva costruire un candidato unitario, è stato sbagliato e fuori luogo non coinvolgerla». Aurelio De Laurentiis è più netto: «Fabbricini dovrebbe azzerare tutto e cominciare daccapo. Ma è cominciata la melina delle consultazioni perché nessuno vuole litigare con nessuno. Noi stiamo rifondando la Lega di A, loro devono rifondare la Figc».