La Gazzetta dello Sport

Figc, il grande gelo «Avanti comunque con le riforme»

- Alessandro Catapano

Occhiatacc­e all’Olimpico, mercoledì sera, tra i seggiolini della tribuna Autorità, commissari e congiurati, i primi a chiedere con gli occhi: «Ma che state combinando?». Alzatacce ieri mattina in Federazion­e, riunioni convocate all’apertura degli uffici, tema all’ordine del giorno: come reagire all’«opa ostile» (copyright Coni)? Affrontare l’emergenza, studiare le contromoss­e, pianificar­e una possibile resistenza, o almeno lasciare dei presìdi nella Figc che verrà.

SI VA AVANTI Il lancio dell’operazione Abete ha inferto le prime ferite. Al Coni e in Figc. Giovanni Malagò non pensava che i congiurati avrebbero osato tanto, e ora si sente tradito. Roberto Fabbricini non è tipo da restare attaccato alla poltrona, ma non nega che certe modalità lo hanno sconcertat­o. Ora come reagiranno? Procedendo a tappe forzate con le riforme. «È giusto che si vada avanti – chiarisce Malagò –. Se poi chi arriva ritiene di cambiare le cose è un suo diritto. Ma se uno aspetta a fare le cose di buon senso, sostenute a suo tempo anche da componenti che oggi chiedono l’assemblea elettiva, non si combina nulla». Perciò, in attesa di quagliare per il c.t., oggi Fabbricini accompagne­rà alla porta il cda di Federcalci­o Srl (Tavecchio, Lotito, Macalli, Cosentino), rimpiazzan­dolo con nuovi innesti.

«RIVOLUZION­ARI» Ieri, più a freddo, sulla natura «ribelle» di questa operazione è intervenut­o il presidente di Lega Pro Gabriele Gravina: «Mi dispiace aver letto le parole del presidente del Coni, non siamo dei ribelli contro il padrone del calcio Malagò – ha precisato –, lavoriamo per riformare e abbiamo idee rivoluzion­arie». Al momento ancora nel cassetto, mentre procede la raccolta delle firme per la convocazio­ne dell’assemblea elettiva, da tenersi entro la prima decade di agosto. «Abete – ribadisce Gravina – rappresent­a una garanzia, conosce pregi e difetti del mondo calcio».

SCETTICISM­O In Lega di A, sarà che hanno altri problemi, non hanno fatto i salti di gioia. Malagò ripete ormai come un mantra: «Se c’è la volontà di fare un’assemblea elettiva, ora più che mai la Serie A deve essere rappresent­ata. E se si voleva costruire un candidato unitario, è stato sbagliato e fuori luogo non coinvolger­la». Aurelio De Laurentiis è più netto: «Fabbricini dovrebbe azzerare tutto e cominciare daccapo. Ma è cominciata la melina delle consultazi­oni perché nessuno vuole litigare con nessuno. Noi stiamo rifondando la Lega di A, loro devono rifondare la Figc».

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IPP Gabriele Gravina, 64 anni, insieme a Giancarlo Abete, 67

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