La Gazzetta dello Sport

Gattuso alchimista «Le due punte? Dovevo rischiare»

●>ino tra cambi e affetto: «Musacchio mi emoziona I ragazzi hanno il mio cuore. Kalinic? Zero rancore»

- Luca Bianchin @lucabianch­in7

Rino Gattuso ha rischiato di lavorare gratis. Ieri e oggi. Scena da minuti di recupero di Milan-Chievo. Mariani dice che si giocherà fino al 95’, poi la Var interviene per decidere sul rigore di Kessie e la partita si allunga. Con un particolar­e: l’arbitro, da regolament­o, in questi casi comunica il recupero extra solo ai capitani. Niente cartellone luminoso. È a quel punto che Gattuso rischia di regalare lo stipendio. Rino, senza sapere quanto manca, comincia ad agitarsi. Chiede quanto manca al team manager Andrea Romeo e, quando capisce che non avrà una risposta certa, non resiste: «Il telefono! Dammi il telefono!». Romeo si mette a ridere e si rifiuta. Saggio. Gattuso alla fine lo ha ringraziat­o: «Hai fatto bene a non darmelo. L’avrei spaccato. Poi te l’avrei ri-comprato, ma lo avrei spaccato». Costo, circa 700 euro, come due giorni di stipendio da allenatore. PREMI Gattuso alla fine si calma e commenta la partita. Sottolinea difetti e distribuis­ce compliment­i. Premio di miglior attore protagonis­ta, a sorpresa, a Mateo Musacchio: «Mi ha emozionato. È un sudamerica­no di quelli veri, nello spogliatoi­o si comporta da leader e non fa passare mai nulla. È uno che ti parla in faccia. Sono gli SUL RIGORE DI KESSIE GETTY atleti e gli uomini che piacciono a me». Rino gli ha preferito Zapata, Mateo è rimasto concentrat­o ed è entrato bene. Miglior attore non protagonis­ta, Ricardo Rodriguez: «Venerdì abbiamo fatto pochissimo, essendo tornati alle 6 del mattino da Londra. Abbiamo tanti giocatori con piccoli acciacchi. Rodriguez si sentiva il flessore in fiamme e ha rischiato». È andata bene, come con il telefonino.

KAPPA-KAPPA Capitolo errori. Rino ne fa una questione tattica: «Il centrocamp­o è scomparso perché eravamo troppo lunghi, spaccati in due e non dobbiamo giocare così. Siamo stati troppo lenti». Poi critica un giocatore con la K, che a sorpresa non è Kalinic ma Kessie: «Lo sapevo che avrebbe sbagliato il rigore, parlava con il pallone e lui non deve pensare, perché quando pensa è un casino. Ma i rigoristi restano Franck e Rodriguez». Su Kalinic, serenità e amnistia: «Domani è un altro giorno, io non porto rancore. I ragazzi sanno che hanno a disposizio­ne il mio cuore ma durante gli allenament­i voglio vedere grande voglia. Non voglio perdere credibilit­à».

IL CAMBIO I ragazzi di Gattuso per fortuna ieri avevano a disposizio­ne anche una testa e due occhi supplement­ari. Occhi: Pairetto e Alassio, nel camioncino Var, hanno convalidat­o il gol di Cutrone. «Senza la Var forse questa partita non l’avremmo vinta», ha detto Gattuso. Testa: Rino dopo un’ora ha scelto la difesa a tre e le due punte. «Se vogliamo andare in Champions, dobbiamo rischiare», ha detto. All’elenco delle sue qualità, prego aggiungern­e una: Gattuso sa girare le partite con un cambio. Per circa 350 euro al giorno, non male.

SAPEVO AVREBBE SBAGLIATO QUANDO FRANCK PENSA, È UN CAOS

RINO GATTUSO

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Gattuso abbraccia Cutrone. Il team manager Romeo sorride

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