Gattuso alchimista «Le due punte? Dovevo rischiare»
●>ino tra cambi e affetto: «Musacchio mi emoziona I ragazzi hanno il mio cuore. Kalinic? Zero rancore»
Rino Gattuso ha rischiato di lavorare gratis. Ieri e oggi. Scena da minuti di recupero di Milan-Chievo. Mariani dice che si giocherà fino al 95’, poi la Var interviene per decidere sul rigore di Kessie e la partita si allunga. Con un particolare: l’arbitro, da regolamento, in questi casi comunica il recupero extra solo ai capitani. Niente cartellone luminoso. È a quel punto che Gattuso rischia di regalare lo stipendio. Rino, senza sapere quanto manca, comincia ad agitarsi. Chiede quanto manca al team manager Andrea Romeo e, quando capisce che non avrà una risposta certa, non resiste: «Il telefono! Dammi il telefono!». Romeo si mette a ridere e si rifiuta. Saggio. Gattuso alla fine lo ha ringraziato: «Hai fatto bene a non darmelo. L’avrei spaccato. Poi te l’avrei ri-comprato, ma lo avrei spaccato». Costo, circa 700 euro, come due giorni di stipendio da allenatore. PREMI Gattuso alla fine si calma e commenta la partita. Sottolinea difetti e distribuisce complimenti. Premio di miglior attore protagonista, a sorpresa, a Mateo Musacchio: «Mi ha emozionato. È un sudamericano di quelli veri, nello spogliatoio si comporta da leader e non fa passare mai nulla. È uno che ti parla in faccia. Sono gli SUL RIGORE DI KESSIE GETTY atleti e gli uomini che piacciono a me». Rino gli ha preferito Zapata, Mateo è rimasto concentrato ed è entrato bene. Miglior attore non protagonista, Ricardo Rodriguez: «Venerdì abbiamo fatto pochissimo, essendo tornati alle 6 del mattino da Londra. Abbiamo tanti giocatori con piccoli acciacchi. Rodriguez si sentiva il flessore in fiamme e ha rischiato». È andata bene, come con il telefonino.
KAPPA-KAPPA Capitolo errori. Rino ne fa una questione tattica: «Il centrocampo è scomparso perché eravamo troppo lunghi, spaccati in due e non dobbiamo giocare così. Siamo stati troppo lenti». Poi critica un giocatore con la K, che a sorpresa non è Kalinic ma Kessie: «Lo sapevo che avrebbe sbagliato il rigore, parlava con il pallone e lui non deve pensare, perché quando pensa è un casino. Ma i rigoristi restano Franck e Rodriguez». Su Kalinic, serenità e amnistia: «Domani è un altro giorno, io non porto rancore. I ragazzi sanno che hanno a disposizione il mio cuore ma durante gli allenamenti voglio vedere grande voglia. Non voglio perdere credibilità».
IL CAMBIO I ragazzi di Gattuso per fortuna ieri avevano a disposizione anche una testa e due occhi supplementari. Occhi: Pairetto e Alassio, nel camioncino Var, hanno convalidato il gol di Cutrone. «Senza la Var forse questa partita non l’avremmo vinta», ha detto Gattuso. Testa: Rino dopo un’ora ha scelto la difesa a tre e le due punte. «Se vogliamo andare in Champions, dobbiamo rischiare», ha detto. All’elenco delle sue qualità, prego aggiungerne una: Gattuso sa girare le partite con un cambio. Per circa 350 euro al giorno, non male.
SAPEVO AVREBBE SBAGLIATO QUANDO FRANCK PENSA, È UN CAOS
RINO GATTUSO