Rabbia Giampaolo: «Diventiamo uomini o restiamo nel limbo»
●L’allenatore duro: «C’è un momento in cui devi crescere. Da 2 gare giochiamo come dei raccattati»
Il presidente blucerchiato Massimo Ferrero sparisce nella pancia dello stadio a metà partita, e resterà lì fino al termine, a osservare su uno schermo il resto del tracollo. Il suo braccio destro, l’avvocato Antonio Romei, invece si accascia sul seggiolino e vi rimane impietrito. Sono l’immagine della giornata della Sampdoria, spazzata via come mai le era successo sul campo di casa, persino peggio di come accade, spesso, fuori casa. Cinque pugni nello stomaco, che si aggiungono ai quattro incassati a Crotone e che mettono a serio rischio l’obiettivo Europa e la fiducia di tutto l’ambiente. «Quando arriviamo al dunque non ci dimostriamo all’altezza – è l’analisi del tecnico Marco Giampaolo –. Nelle ultime due gare abbiamo giocato come una squadra di raccattati. È un problema mentale, perdiamo all’improvviso il senso ludico della sfida e se non giochiamo da squadra, è chiaro, il divario con l’Inter è quello che è emerso dal campo. Il gap lo possiamo colmare solo dimostrandoci un collettivo». La sintesi finale di Giampaolo è amara e si trasforma in un monito severo: «C’è un momento in cui devi crescere, quello in cui dall’adolescenza diventi uomo, se non riesci a compiere questo passo resti nel limbo».
RESETTARE Certe sfide, insomma, dovrebbero esaltare, non impaurire e paralizzare. Chi ci mette la faccia, tra i giocatori, è Fabio Quagliarella: «Volevamo riscattare la brutta figura di Crotone – afferma – e invece abbiamo fatto un’altra figuraccia di cui dobbiamo scusarci con i tifosi. Non chiamate in causa Giampaolo, la responsabilità è tutta di noi giocatori. Ora dobbiamo resettare tutto e ripartire, in questi quindici giorni dobbiamo abbassare la testa e lavorare e mi auguro che coloro che vanno in nazionale (lo faranno in 10, ndr) tornino con la determinazione giusta. Facciamo un bagno di umiltà».