La Gazzetta dello Sport

Inzaghi, l’esempio ce l’hai in famiglia Lazio: si può fare

● Pippo segnò tre gol a Kiev venti anni fa e qualificò la Juve Milinkovic stop

- Stefano Cieri INVIATO A KIEV (UCRAINA)

L’esempio è in famiglia, non c’è bisogno di andare lontano. A Simone «basterà» emulare Pippo. Sì, perché un’impresa simile a quella che la Lazio è chiamata a compiere stasera riuscì, nello stesso Oliympiysk­i di Kiev, alla Juve targata Pippo Inzaghi. Una storia di venti anni fa. Erano i quarti di Champions, i bianconeri allenati da Marcello Lippi pareggiaro­no 1-1 all’andata a Torino e strapparon­o l’accesso alle semifinali con un 4-1 in Ucraina con Superpippo grande protagonis­ta grazie a una tripletta (di Del Piero l’altro gol juventino). Venti anni dopo tocca a Simone ripetere quanto già riuscì al fratello. Non potrà farlo in campo, visto che nel frattempo entrambi sono diventati allenatori, ma spiegherà ai suoi come riuscire nell’impresa. Citando magari proprio questo precedente. E facendosi aiutare dal team manager Angelo Peruzzi, che – all’epoca – era tra i pali della Juve.

IMPRESA POSSIBILE Nell’imponente stadio della capitale ucraina, che a maggio ospiterà la finale di Champions, lo stesso Simone è già stato (ed ha vinto) pure da giocatore. Con la Lazio, in Champions. Ne novembre 1999. I biancocele­sti superarono la Dinamo per 1-0 grazie ad un’autorete in una gara però dal pathos molto diverso da quella dei bianconeri dell’anno prima. Era infatti l’ultima giornata della fase a gironi e i romani erano già qualificat­i prima di scendere in campo. Stasera, invece, è una partita da dentro e fuori. E per la Lazio si parte in salita, dopo il 2-2 dell’andata. «Sarà dura – ammette il tecnico Simone Inzaghi – ma vogliamo passare il turno. Abbiamo fatto tanti sacrifici per arrivare fin qui, non vogliamo uscire». Anche perché dopo l’eliminazio­ne in Coppa Italia sarebbe la seconda delusione stagionale per i biancocele­sti. «Dobbiamo giocare una grande partita, pure per cancellare gli ultimi risultati negativi in campionato». E, magari, per far ricredere Arsene Wenger che, alla vigilia della sfida col Milan, non ha inserito la Lazio nella rosa delle candidate a vincere l’Europa League. «Ha citato quelle con maggiore blasone o forse quelle che spendono di più – minimizza Simone –. Proveremo a farlo ricredere».

LE SCELTE Il riacutizza­rsi di un risentimen­to muscolare ha impedito a Milinkovic di essere presente (il serbo è rimasto a Roma con Basta e Caceres, pure loro acciaccati). Salta così il progetto di una Lazio a quattro stelle. Ci saranno però le altre tre: Immobile, Anderson e Luis Alberto. Quest’ultimo, fresco papà, giocherà a centrocamp­o. «Nonostante il lieto evento ha voluto esserci a tutti i costi – rivela Inzaghi -. Questo la dice lunga su quanto i ragazzi ci tengano a questa partita». Ma servirà un’impresa. Come quella di Pippo.

 ?? LAPRESSE ?? A sin. Simone Inzaghi, sopra uno dei tre gol di Pippo a Kiev ● KIEV
LAPRESSE A sin. Simone Inzaghi, sopra uno dei tre gol di Pippo a Kiev ● KIEV
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy