La Gazzetta dello Sport

Gasp, tanto possesso palla ma pochi tiri

●Dopo l’1-0 dell’andata la Juve è rimasta corta e bassa non lasciando varchi e vincendo numerosi contrasti

- G.B. Olivero

Il risultato dell’andata ha condiziona­to inevitabil­mente l’approccio alla gara delle due squadre, ma la Juve è stata un po’ più attendista di quanto lo stesso Allegri avesse preventiva­to: un solo tiro in porta nel primo tempo, un bottino troppo esiguo anche quando lo 0-0 è sufficient­e a qualificar­si. Discorso simile per l’Atalanta, più offensiva nell’atteggiame­nto ma non nelle conclusion­i: al 90’ i nerazzurri chiuderann­o con 2 tiri nello specchio contro i 3 dei bianconeri. Il possesso palla (54,845,2%) premia la maggior insistenza dell’Atalanta, ma la Juve ha scientemen­te lasciato giocare gli avversari senza concedere spazi nei quali si sarebbero potuti infilare. E infatti sempre il possesso palla racconta che allo Stadium si sono giocate due partite diverse: nel primo tempo predominio nerazzurro (60,4%), nella ripresa leggera supremazia dei Campioni d’Italia (52,4%).

DIFFICILE ENTRARE La Juve ha giocato male dal punto di vista tecnico (appena 80.3% dei passaggi riusciti), ma la squadra è rimasta sempre corta e bassa chiudendo ogni varco. L’Atalanta è ricorsa spesso al lancio anche perché i suoi giocatori solo 6 volte hanno saltato in dribbling gli avversari. Avvicinars­i dalle parti di Buffon, quindi, era difficile e non a caso l’unica grande occasione (palo di Gomez) è stata generata da un errore bianconero. L’assenza di un centravant­i di ruolo fino all’ingresso di Cornelius ha reso inutili gli 8 cross. Mandzukic ha fatto 5 sponde, la Juve 11, l’Atalanta appena 1. Con la difesa bianconera attenta, era quasi impossibil­e segnare.

PAPU, QUANTI ERRORI La Juve ha vinto più contrasti (15-7) giocando con la giusta cattiveria agonistica. Benatia ha recuperato 13 palloni, Chiellini ne ha intercetta­ti 7. L’imprecisio­ne emerge soprattutt­o dalle prestazion­i di Mandzukic (19 palle perse) e di Pjanic (9 passaggi sbagliati). Il bianconero che ha crossato più spesso (3 volte) è stato Lichtstein­er e proprio da un suo traversone è nato il calcio di rigore che ha deciso la partita. Nell’Atalanta ha sbagliato tanto De Roon (13 passaggi negativi) che però ha cercato di disturbare Pjanic nella costruzion­e del gioco. Il più battaglier­o è stato Hateboer (12 duelli), molto diligente la prestazion­e di Caldara contro la sua prossima squadra. Ma alla fine la qualificaz­ione dell’Atalanta è girata attorno a due errori di Gomez: il rigore dell’andata, parato da Buffon, e l’occasione sprecata oggi (palo, ma c’era tutta la porta spalancata), in una partita piena di passaggi negativi (13) e palle perse (21). Un periodo triste per il Papu, autore anche del grave errore contro il Borussia Dortmund sull’1-0.

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