La Gazzetta dello Sport

Con gli acuti di Calhanoglu la musica ora è cambiata

●Hakan è un giocatore diverso rispetto all’autunno, con tante armi: può far male con un tocco dolce di 5 metri o un cambio gioco di 40

- Luca Bianchin @lucabianch­in7

Il carro di Hakan Calhanoglu, nella settimana del Carnevale milanese, è tra i più comodi della sfilata. Si sta larghi, parecchio larghi. Hakan in estate è arrivato da acquisto cult – apprezzato dagli appassiona­ti di calcio internazio­nale, un po’ snobbato dagli altri – e in autunno è stato scaricato da tanti. Troppo discontinu­o, molto poco efficace, a volte fastidioso. Ieri sera però è stato un giocatore di livello superiore. Il bello di Calhanoglu è che ha la spada e la fionda: può fare male con un tocco dolce di cinque metri o con un cambio gioco di quaranta. Ieri, aveva voglia dei cambi gioco di quaranta. Il gol è nato da una sua apertura sinistra-destra di sinistro, che non sarebbe il suo piede. Il resto è stato ugualmente bello: Suso ha mandato sul fondo Calabria e Calabria ha trovato Bonaventur­a in mezzo all’area. Guardate le foto del gol: a pochi passi da Jack c’è Hakan, arrivato in area per chiudere l’azione. Non è scontato.

OTTO TIRI Calhanoglu ieri aveva voglia, si vedeva. Il 10 è così, un giocatore di talento per cui la giornata conta: in certe partite scarabocch­ia, altre volte pennella. Ieri era serata da affresco. Dopo 7 minuti del secondo tempo ha messo per terra due difensori e ha calciato: traversa. All’11’ ha mostrato una grande punizione-cross a giro. Al minuto 14 ha controllat­o un pallone e ha tagliato l’area con un assist per Suso. Tante altre volte, ha calciato: in tutto è arrivato a 8 tiri (di cui 2 respinti), il massimo per un milanista in questa A. Anche per questo la fascia sinistra è il simbolo di Gattuso: sottolinea qualità tattiche e motivazion­ali. Bonaventur­a con Montella era scontento e diceva che, potendo scegliere, avrebbe giocato da mezzala. Ieri ha fatto l’ottimista: «Se giochiamo così, possiamo andare in Champions». Calhanoglu sembrava spento e chiedeva di giocare da attaccante sinistro o dietro le punte. Tre mesi dopo, eccolo lì, nel tridente.

OCCHIO ALLA PAPAGNA Il Milan così diventa un rebus per le avversarie. Se a sinistra si apre un secondo fronte, diventa più complicato fare la guardia a Suso. Jesus ieri non era nella giornata della vita ma l’intesa con Calhanoglu ha impression­ato. In più, Suso e Calha rientrano spesso, da quinti di centrocamp­o, e non a caso San Si- ro si è esaltato quando il turco ha recuperato un pallone della Samp nella sua metà campo. Hakan forse si è caricato e nell’ora seguente ha messo assieme statistich­e di livello: cinque cross, 58 passaggi, due sponde, quattro occasioni create. È un giocatore diverso da quello dell’autunno, quando Montella chiedeva di sostenerlo: «Calhanoglu è il giocatore che può farci fare il salto di qualità». Gattuso sembra esserci riuscito e a fine partita lo ha abbracciat­o. Poi ha spiegato: «Volevo dargli una papagna…». Più o meno, un pugno. Hakan ha sorriso e si è fermato a festeggiar­e con Biglia, l’altro acquisto estivo ritrovato. A guardare questo Milan rinato, viene voglia di fare pronostici. Il primo: Hakan entro un paio di settimane ritroverà anche il gol. Il secondo: avanti così, prima o poi si sblocca anche André Silva.

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ANSA Hakan Calhanoglu, 24 anni, 1ª stagione al Milan

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