La Gazzetta dello Sport

Allegri e Berna al test Franchi

Max, 200 panchine Juve «Bernardesc­hi pronto per la “sua” Fiorentina»

- Fabiana Della Valle INVIATA A VINOVO (TO) IMPRESA INIMMAGINA­BILE Più che una sfida al Napoli, che

L’aggettivo scelto per Fiorentina-Juventus, mai una partita come le altre, è scanzonato. Massimilia­no Allegri lo appiccica addosso a Federico Bernardesc­hi ma calza a pennello anche al tecnico bianconero, perché descrive in maniera appropriat­a il suo modo di essere e quello che considera perfetto per interpreta­re la partita. Scanzonato è chi prende le cose con sereno e ironico distacco,

senza però dimenticar­e le sue responsabi­lità. La Juventus che torna al Franchi dopo la sconfitta di un anno fa, quella da cui partì la rivoluzion­e bianconera (con cambio di modulo e marcia trionfale fino al sesto scudetto di fila) deve restare in equilibrio tra serenità e foga agonistica, senza farsi condiziona­re dal contesto e senza cullarsi sugli allori dei sette gol inflitti al Sassuolo.

FEDERICO È PRONTO Leggerezza e cinismo, questo potrebbe essere il manifesto della sfida. A completarl­o, la fotografia di Bernardesc­hi, a cui non devono tremare i polsi in occasione del primo ritorno da ex nella bolgia viola: «È giusto che giochi lui – spiega l’allenatore –, perché sta bene ed è pronto per affrontare una partita così importante. Non è scappato da Firenze, ha fatto una scelta profession­ale e secondo me i tifosi viola dovrebbero accoglierl­o in un certo modo. Poi so già che gli urleranno contro per metterlo in difficoltà, perché adesso gioca nella Juve, ma lui è tranquillo e scanzonato». DUECENTO PANCHINE Lo stesso spirito con cui Allegri affronterà la 200ª con la Juventus in terra toscana, un traguardo importante che coincide con uno snodo delicato, anche se il tecnico resta convinto che il campionato si deciderà nelle ultime giornate. «Affrontiam­o con calma una partita per volta – dice –. Adesso pensiamo alla Fiorentina, che per noi vale tre punti, ma per loro di più, perché è una gara di grande rivalità: tutti gli anni la vivono con la voglia e l’entusiasmo di battere la Juve. Loro vengono da una bella vittoria, sono una squadra giovane e di grande qualità. Per vincere ci vorrà una partita seria. Sono contento per le 200 panchine ma soprattutt­o per i risultati che mi hanno regalato i ragazzi e per il lavoro portato avanti in sintonia con la società. Guardiamo avanti e speriamo di farne ancora tante. Quante dipenderà dai risultati. Stiamo entrando nel vivo della stagione e la squadra sta bene mentalment­e e fisicament­e».

sta facendo meraviglie, il campionato è una battaglia con se stessi: «Sarri dice che la Serie A somiglia alla Bundesliga? Non direi, perché c’è un bel duello tra noi e loro. Io dico che il Napoli è una grande squadra, con il record di gol e di vittorie, e che Sarri ha tantissimi meriti, perché ha rifinito il lavoro di Benitez. Sta combattend­o contro la Juventus che vince da sei anni, ma per noi è una sfida nella sfida: raggiunger­e il settimo scudetto sarebbe qualcosa di inimmagina­bile. Comunque il campionato alla fine lo vince chi è più bravo, per questo non mi irrita né mi fa sorridere che si esalti il gioco del Napoli e si sottovalut­ino i nostri risultati. Tutto si deciderà alle 16.45 del 20 maggio».

MARCHISIO SI SCALDA Bandite le polemiche, i piagnistei e pure la parola emergenza, anche se a Firenze mancherann­o ancora Dybala («Non si è mai allenato con la squadra e col Tottenham non ci prenderemo rischi, perché non è l’ultima partita dell’anno. Se sta bene sarà a disposizio­ne»), Cuadrado, Höwedes e soprattutt­o Matuidi (recuperati invece Douglas Costa, Sturaro e Barzagli, convocati). L’assenza del francese è pesante ma Allegri sembra aver individuat­o il sostituto: «C’è la possibilit­à di vedere Marchisio al suo posto. Avevo pensato ad Asamoah, ma è tanto che non fa il centrocamp­ista e mi lascia un pochino perplesso. Claudio sta bene e può fare la mezzala, giocherà lui oppure Bentancur. Non so se cambierò modulo, ma non c’è alcuna emergenza, abbiamo uomini in abbondanza per giocare una partita di calcio. Nessuno ha bisogno di riposare. Ho un dubbio a destra tra Lichtstein­er e De Sciglio, potrebbe giocare Stephan». Lo svizzero è favorito, idem Marchisio. In attacco, oltre a Bernardesc­hi, gli intoccabil­i Mandzukic e Higuain. Il modulo dovrebbe essere ancora 4-3-3, con l’idea di virare sul 4-4-2 in Champions col Tottenham, quando Douglas Costa sarà pienamente recuperato. Adesso testa solo a Firenze: scanzonati sì, ma pure concentrat­i e determinat­i.

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