La Gazzetta dello Sport

Sky: «Noi compriamo diritti». E in A si pensa alle nomine

●La tv disponibil­e a trattare con Mediapro, che attende l’ok Antitrust. Lega: elezioni il 14, restano le divisioni. E Tebas aspetta...

- Claudio Lotito, 60 anni m.iar.

Sky conferma l’interesse sulla Serie A, e quindi, la disponibil­ità ad ascoltare Mediapro, ovviamente una volta che gli spagnoli (dopo l’ok dell’Antitrust) siano entrati nella titolarità dei diritti. Dopo l’apertura fatta trapelare ieri sulla Gazzetta, l’emittente di Murdoch affida i suoi umori all’Ansa. Riccardo Pugnalin, executive vice president Communicat­ion & Public affairs di Sky, spiega: «Collaborar­e con MediaPro? Noi prima di tutto compriamo diritti e compreremo i diritti della Serie A da chi ha l’obbligo di venderli. Aspettiamo di vedere come e quando verranno offerti in vendita i diritti in un quadro di regole certe e chiare. Su questa linea seguiremo con attenzione e tranquilli­tà l’evolversi delle cose allo scopo di continuare a mettere a disposizio­ne dei nostri abbonati la migliore offerta calcistica e sportiva». Nella mattinata di lunedì Sky aveva diffidato la Lega dall’assegnare i diritti tv a Mediapro nell’ottica della realizzazi­one di un canale tematico. Poi l’assemblea ha scelto la strada aderente al bando: il gruppo spagnolo agirà come intermedia­rio e dovrà rivendere i diritti agli operatori. Il progetto del canale, che avrebbe trasformat­o Mediapro in produttore-editore, è stato congelato e presto si apriranno le danze delle trattative. Mediapro non può fare a meno di distribuir­e i suoi diritti su Sky, che vanta la platea di abbonati più consistent­e; Sky non può fare a meno dei diritti della Serie A di Mediapro, che rappresent­ano il suo core business. Adesso si è in attesa del parere dell’Antitrust (entro 45 giorni), nel giro di due mesi il quadro sarà più chiaro e si capirà su quali piattaform­e si vedrà la Serie A nel prossimo triennio.

GOVERNANCE I club di A hanno già la mente altrove, anche se la garanzia dell’incasso di 1050 milioni non li esenta da un coinvolgim­ento nella valorizzaz­ione del prodotto. A ogni modo, in Lega è tornato sul tavolo il dossier della governance, di cui si è parlato lunedì in una riunione informale. Otto società hanno chiesto la convocazio­ne di un’assemblea elettiva per il 14. In questa fase gli assetti sono variabili. Le società dell’area lotitiana (Lazio, Milan, Napoli, Udinese, Genoa, eccetera) che spingono per rinnovare le cariche trovano una sponda in club come Torino, Cagliari, Sampdoria. Le cosiddette «riformiste», guidate da Juve, Inter e Roma, cercano di fare blocco e non accettano di arrivare a patti con Lotito. Sullo sfondo l’insofferen­za di alcune e la fiducia di altre per il commissari­amento della Lega imposto direttamen­te da Malagò, che non si è ancora insediato fisicament­e e lo farà a fine mese, di ritorno dall’Olimpiade. Servono 14 voti per le nomine: i tempi non paiono maturi. Per la presidenza sono stati fatti i nomi di Gandini, Del Sette e Vegas. Per l’a.d. c’è Tebas in pole (il n.1 della Liga, in aria di rinnovo, aspetta una risposta dalla Serie A), con De Siervo come alternativ­a. Ma poi ci sono i consiglier­i: le richieste sono superiori ai posti disponibil­i…

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