Doping: Giochi vietati al «dio dello short track»
●Ahn, russo della Sud Corea, sei ori a cinque cerchi, coinvolto nel Report McLaren
Uno dei personaggi più attesi non ci sarà: Viktor Ahn, «il dio dello short track», non parteciperà all’Olimpiade di PyeongChang. Il 32enne sudcoreano, cittadino russo dal 2011, l’atleta più vincente nella storia a cinque cerchi della disciplina (sei ori e due bronzi), per quanto si è appreso da fonti di stampa, è stato escluso per «implicazioni nel rapporto McLaren», quindi per i casi-doping russi relativi ai Giochi di Sochi 2014. Il suo – probabilmente – insieme a quelli dei compagni di squadra Denis Ayrapetyan e Vladimir Grigoryev che hanno subito stessa sorte, è il primo nome ad emergere tra quelli dei 111 atleti di Mosca che la commissione indipendente del Cio venerdì ha comunicato di aver bandito dalla rassegna sudcoreana. Il fatto è che lo short track, nel Paese che ospiterà l’Olimpiade, è sport nazionale e Ahn, nonostante il discusso cambio di nazionalità (avvenuto dopo l’esclusione da Vancouver 2010 per una serie di infortuni), a Seul e dintorni è ancora molto seguito. La sua assenza, insomma, non passerà inosservata. Sebbene non sia più il dominatore di una volta: agli Europei di Dresda di 10 giorni fa è stato sesto con tanto di argento nei 500 e in staffetta (insieme ad Ayrapetyan), ma nelle quattro tappe di Coppa AFP del Mondo di questa stagione non ha centrato alcun podio.
AL TAS Ieri, intanto, a Ginevra, sono cominciati gli esami degli appelli presentati da 39 dei 42 russi squalificati olimpici a vita dal Cio per i casi di Sochi. Le relative audizioni sono divise in due gruppi. I verdetti sono attesi tra lunedì 29 e venerdì 2 febbraio: 21 sperano ancora di poter gareggiare a PyeongChang. A prescindere, considerando i 213 pass conquistati, è stato stimato che i russi ai Giochi sotto l’acronimo Aor, saranno circa 200, pochi meno che a Sochi.