La Gazzetta dello Sport

PAISÀ AMENDOLA: CHIAMATELO MR. PLAYOFF

SUE LE DUE METE DECISIVE NEL 24-20 DEI PATS. NELLA POSTSEASON SI TRASFORMA: «GIOCO SENZA PAURA»

- NEW YORK m.l.p.

Per capire la ragione per cui Rob Gronkowski lo ha soprannomi­nato Mr. Playoff, basta uno sguardo alle sue statistich­e: è nella postseason che Danny Amendola dà il meglio di sé. L’anno passato il 32enne con nonno paterno italiano e materno irlandese («però il sugo lo chiamo “gravy” e non salsa, cioè all’inglese», scherza sulle sue origini), fu l’ispiratore della rimonta al Super Bowl: un touchdown nell’ultimo quarto e a meno di un minuto dal termine completò l’aggancio con una presa nella conversion­e da due punti.

RICEZIONI Se i Patriots andranno al loro 10° Super Bowl gran parte del merito è suo. Domenica, nell’ultima frazione (con 5 ricezioni), in meno di 6’ ha cambiato la partita con due touchdown. Quello decisivo, del sorpasso, è da vademecum dei wide receiver: un’acrobazia con altissimo coefficien­te di difficoltà, perché mentre s’impossessa dell’ovale in presa alta, Danny piega la testa per controllar­e la posizione dei piedi. Una coordinazi­one da super atleti. Ma la sua ricezione più importante è stata quella da 21 yard sul terzo down e 18: la giocata che ha cambiato il match.

JAGS Contro i Jaguars, poi, ha fatto di tutto: altre 5 palle agguantate su lanci di Brady per un totale di 84 yard. Ma non solo, due punt return da 25 yard globali e pure un passaggio completato da 20 yard. Come ha fatto? «Vado là fuori senza paura ed eseguo». Ma coach Belichick, non uno semplice da soddisfare, sa bene che non è facile là fuori: «Se guardate sul dizionario alla voce “Bravi giocatori di football”, lì accanto troverete la foto di Danny». E l’amico Brady l’ha incensato così: «Senza di lui non avremmo vinto». Poi, per celebrare il trionfo, sono arrivati l’abbraccio e il bacio della fidanzata Olivia Culpo, ex Miss Universo. Niente male per uno snobbato al draft e che pur di restare con i Pats si è tagliato lo stipendio. «Se facessero il film sulla mia vita vorrei essere interpreta­to da James Franco». Non avesse giocato a football, avrebbe scelto il baseball: «Qualsiasi cosa pur di non sedermi a una scrivania».

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AFP L’incredibil­e touchdown decisivo di Danny Amendola, 32 anni

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