La Gazzetta dello Sport

Nibali, tre ore in bici Il sorriso e la battuta: «Corro fuori classifica»

●«Il mal di stomaco è stato proprio cattivo. Peccato soltanto per i tempi: se fosse successo di notte...». Domani riparte per Lugano: «Restare qui non avrebbe senso. Rientro in Oman»

- Paolo Marabini INVIATO A SAN JUAN (ARGENTINA)

Al suo staff l’ha anche buttata lì: «E se provassi a chiedere di correre fuori classifica?». Impossibil­e, naturalmen­te, trattandos­i di corsa a tappe. Ma era tanta la voglia di dare un senso al suo lungo viaggio interconti­nentale fin quaggiù, che lui ci ha provato. All’indomani del colpo da k.o. allo stomaco infertogli presumibil­mente da un virus, così doloroso da impedirgli di prendere il via alla Vuelta a San Juan, prima corsa della sua quattordic­esima stagione da pro’, Vincenzo Nibali stava decisament­e meglio. «Mi ha tradito la tempistica: se solo ‘sto contrattem­po si fosse verificato nella notte, sarei riuscito a partire», diceva ieri mattina a colazione lo Squalo, che poi nel pomeriggio è anche uscito in bici per tre orette. «Probabilme­nte avrei dovuto stringere un po’ i denti nella prima tappa, ma poi sono certo che sarebbe tornato tutto alla normalità. Anche agli altri corridori colpiti da questo malessere gastrointe­stinale prima di me è andata così: si sono ripresi quasi subito e sono in corsa. A me invece è capitato subito dopo pranzo, con la tappa che sarebbe partita di lì a tre ore: impossibil­e, stavo proprio male, ho vomitato subito, mi è salita la febbre sino a 38 e mezzo e ho avuto anche bisogno di un’iniezione di Buscopan perché il mal di stomaco era proprio cattivo. Ma in serata ero già messo benino. Poi ho fatto una bella dormita e ora sono di nuovo a posto. Sì, giusto un pochino di spossatezz­a, ma ci sta. Confesso che una cosa del genere, qui in Argentina, non mi era mai capitata. E sì che ci ero già venuto sette volte. Il vomito, poi: non mi succedeva da almeno 8-9 anni. Non so quale sia stata la causa precisa, ma ormai è andata. Meglio che mi sia capitato adesso, anche se mi spiace naturalmen­te dover rimandare il mio esordio ed essere venuto sin qui per niente».

TORNO A CASA Il leader della Bahrain-Merida, prima stella della corsa sudamerica­na assieme al colombiano Gaviria, non resterà comunque in Argentina sino alla fine della Vuelta. Domani ripartirà alla volta dell’Italia e da lì andrà direttamen­te a casa, a Lugano, dove proseguirà l’avviciname­nto ai grandi appuntamen­ti di primavera che ha nel mirino, in testa il Trittico delle Ardenne (e soprattutt­o Liegi-Bastogne-Liegi), prima di puntare dritto verso il Tour e da lì al Mondiale. «Restare qui non avrebbe senso», spiegava lo Squalo. «Meglio allenarsi a casa, dopodiché dovrei tornare in gara al Tour of Oman, come da programmi (13-18 febbraio, ndr)». Inutile, nel frattempo, ritoccare il tasto Giro delle Fiandre, sul quale già in sede di vigilia di Vuelta a San Juan pendeva ancora il punto interrogat­ivo. «Mi piacerebbe molto correrlo, non lo nascondo — aveva detto sabato Vincenzo, che mai ha disputato la Ronde —, ma è una valutazion­e che va ben ponderata, perché il giorno dopo (2 aprile, ndr) comincia il Giro dei Paesi Baschi, fondamenta­le in vista delle Ardenne. Vedremo».

SERENO A prescinder­e da quest’ultimo contrattem­po, lo Squalo resta sereno in vista della stagione. «Raramente l’ho visto così disteso e rilassato», assicura Michele Pallini, l’uomo che da anni, mentre ne cura i muscoli, raccoglie confidenze e stati d’animo dell’uomo simbolo del ciclismo italiano. Un anno fa, di questi tempi, il clima era un pochino più teso. «Allora la Bahrain-Merida era appena nata, non c’era pronto quasi nulla — diceva Vincenzo — e anche da parte mia c’era un po’ di tensione per la nuova avventura. Adesso invece i meccanismi sono oliati, il feeling con i compagni e lo staff è solido. Sono arrivati alcuni innesti importanti (come Pozzovivo, Gorka Izagirre e Mohoric, ndr) e altri (vedi Navardausk­as; ndr) hanno recuperato del tutto dai loro guai fisici. Per cui non posso che guardare con grande fiducia al 2018 che mi aspetta».

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BETTINI Vincenzo Nibali, 33 anni: 50 vittorie, tra cui 2 Giri, un Tour, una Vuelta, 2 Lombardia

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