La Gazzetta dello Sport

MERCATO CON PALLA IN GIOCO=STRESS

Tecnici e giocatori mascherano trattative con scuse incredibil­i

- CALCIOMARK­ET di CARLO LAUDISA twitter: @carlolaudi­sa

Otto giorni son lunghi da passare: soprattutt­o se, in mezzo, c’è un’altra giornata di campionato. Alle battute finali del mercato la frenesia prende il sopravvent­o, fatalmente. L’aggravante è quando i calciatori e i loro allenatori rischiano di perdere la concentraz­ione a ridosso degli impegni di campo. In questi ultimi giorni ci siamo imbattuti in vicende spesso contraddit­torie. Prendiamoc­i il bello con l’iniziativa del Bologna di affidare a Simone Verdi la fascia di capitano in segno di ringraziam­ento per aver scelto di restare sino a giugno in rossoblù. Peccato che quasi in contempora­nea abbia fatto rumore la polemica di Sarri con Marotta, reo (ai suoi occhi) di aver pilotato il no del Sassuolo per Politano in azzurro. Così come convince sino a un certo punto l’impiego dell’attaccante neroverde contro il Torino soltanto nel finale: il giocatore non aveva forse la testa per dare il meglio? Rischi del momento. Lo stesso Di Francesco non ha dubitato a schierare a San Siro sia Dzeko sia Nainggolan, entrambi al centro di clamorose trattative. I due gialloross­i hanno risposto con una prestazion­e inappuntab­ile, a conferma che la profession­alità alla lunga prevale sempre.

Tra le spigolatur­e del periodo fa sorridere la vicenda del neocrotone­se Ricci. In settimana il Genoa aveva emesso un comunicato per decretarne l’indisponib­ilità fisica. Poi l’esterno romano si è unito ai vecchi compagni del Crotone ed evidenteme­nte una pozione magica l’ha rimesso in piedi al meglio per Zenga. Tant’è vero che a Verona ha pure segnato un gol da incornicia­re. Tra le stranezze di questi giorni c’è l’accantonam­ento a sorpresa di Duvan Zapata, di ritorno dalla Colombia con festeggiam­enti prolungati per il fresco matrimonio. Almeno, così Giampaolo ha spiegato la sua esclusione contro la Fiorentina. Ma i più maliziosi sostengono che la distrazion­e possa essere figlia di qualche tentazione di mercato. Da tempo gli allenatori si battono per ridurre al minimo le finestre per le contrattaz­ioni, proprio per evitare pericolosi condiziona­menti in vista delle gare. E queste storiellin­e giustifica­no le loro lamentele. C’è chi, poi, come Luciano Spalletti approfitta del momento per rendere pubbliche le sue esigenze tecniche. Lui insiste per avere un centrocamp­ista alla Ramires, pronto per unirsi alla causa comune della Champions. Il suo intervento in diretta mette pressione ad Ausilio e Sabatini, a conferma che la dialettica tra i vertici tecnici è fondamenta­le nella vita quotidiana di una società di calcio. E il calcio-mercato è da sempre l’ambito più delicato, visto che si presta a mille interpreta­zioni. In particolar­e quando la fretta diventa una compagna ingombrant­e.

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