La Gazzetta dello Sport

WALTER ZENGA

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NATO A MILANO

IL 28 APRILE 1960 RUOLO ALLENATORE (EX PORTIERE)

Bandiera Inter negli Anni ‘80 e ‘90 dopo aver iniziato la carriera prof. con la Salernitan­a e poi Savona e Samb, a lungo portiere della Nazionale, negli ultimi anni ha giocato con Sampdoria, Padova e New England Revolution, la squadra Usa con la quale ha iniziato l’esperienza da allenatore nel 1999. Da allora ha girato il mondo: l’8 dicembre ha firmato (fino a giugno) con il Crotone, il suo 5° club italiano.

LA CARRIERA DA TECNICO NEW ENGLAND REVOLUTION 1998-99 BRERA CALCIO 2000-2001 NATIONAL BUCAREST 2002-dic 03 STEAUA BUCAREST 2004-2005 STELLA ROSSA 2005-2006 GAZIANTEPS­POR luglio-nov. 2006 DINAMO BUCAREST ago-nov. 2007 CATANIA aprile 2008-2009 PALERMO luglio-novembre 2009 AL NASR (Ryad) maggio -dic. 2010 AL NASR (Dubai) gen. 2011-2013 AL JAZIRA ottobre 2013-maggio 2014 SAMPDORIA giugno-novembre 2015 AL SHAAB dic. 2015- febb. 2016 WOLVERHAMP­TON agosto-ott. 2016 CROTONE dicembre 2017

«Io a un centravant­i chiedo anzitutto due cose: “Occupati dello spazio porta e buttala dentro”. A Icardi non avrei neanche bisogno di chiederle».

Una cosa che le piace di Handanovic e una di Alisson?

«La stessa: sono padroni di casa, dunque della loro area. In questo mi emozionano. Handanovic lo fa da anni, la rivelazion­e è Alisson: la sua personalit­à mi sta impression­ando».

Se fosse stato il suo allenatore, avrebbe mandato in tribuna Nainggolan?

«Sono sempre d’accordo con quello che fa Di Francesco».

Che campionato ha ritrovato, tornando in Italia?

«Ne parlavo proprio ieri con il mio agente Pietro Chiodi, che mi ha aiutato a ributtarmi in questa mischia e poi mi ha fatto la stessa domanda: un campionato decisament­e più difficile rispetto a quando me ne sono andato. Più tatticismo e meno spazi, tempi di gioco molto ridotti. Prima servivano anzitutto fisicità e gente che correva, adesso uscirne senza qualità è un casino».

A che quota ci si salva?

«Glielo chiedo io. Si dice fra 35 e 37, ma credo influirà il calendario: come staranno certe squadre quando arriverà il momento di affrontarl­e. Di sicuro possono bastare due risultati, positivi o negativi, per cambiare il senso di tutto».

Sta rientrando in corsa anche il Benevento?

« Assolutame­nte sì, ma non parlerei di corsa a quattro, cin- que o sei squadre e non conta se sarà una sfida allargata, oppure con una, due rivali: è una corsa e basta, ognuno deve farla su se stesso. Se contro il Chievo fossimo entrati male in campo perché il Verona aveva appena battuto il Milan 3-0, non avremmo mai vinto».

Quanto inciderà il mercato?

«Noi punteremo ad aggiustame­nti mirati e senza stravolger­e nulla: non credo alle rivoluzion­i di gennaio e se fai acquisti tanto per farli, meglio nulla».

Un suo giocatore su cui scommette?

«Scommetto su un gruppo che ho preso in corsa perché l’allenatore aveva scelto di andarsene, non perché era stato esonerato: è profondame­nte diverso. Perché trovi un ambiente solo scioccato, non “malato”. Per questo mi posso permettere di concentrar­mi solo su una cosa: rafforzare nella mia squadra la consapevol­ezza di potercela fare. L’ho vista finora, voglio vederla dieci volte tanto domenica a Verona».

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IL NUMERO le gare col Crotone di Zenga, subentrato a Nicola: finora una vittoria contro il Chievo e 4 sconfitte

Ha fatto una promessa, in caso di salvezza del Crotone?

«Quando anni fa mi hanno dato la famosa lampada di Aladino, il genio non mi ha detto “Esprimi tre desideri”, ma “Fai tre cose di cui ti pentirai”. Siccome le ho già fatte, niente promesse: mi concentro solo sull’oggi».

L’ultima, Mourinho vs Conte: vista da allenatore?

«Un litigio buono solo per farci sguazzare un po’ la stampa: mi pare non ne sia uscito bene nessuno dei due».

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