Brescia stritola Venezia Resta a +4 sulle seconde e si gode super Moore
Capolista è già alle Final Eight di Coppa Italia Diana: «Siamo stati entusiasmanti»
Già col biglietto delle Final Eight di Firenze in mano ancor prima di scendere in campo, Brescia decide di tornare rapidamente alle vecchie abitudini seccando la resistenza dei campioni d’Italia con un ultimo quarto quasi paranormale: 29-10 il parziale, innescato dai 17 punti di un Moore immarcabile, dalla devastante potenza di Hunt e solidificato da un’energia difensiva che solo la Leonessa, in tutta la Serie A, sa produrre. Diana può contare su nove giocatori che quando sprigionano la loro animalesca attitudine a difendere zittiscono chiunque.
TRINCEA Senza coppe, ci viene il sospetto che questa Germani possa arrivare molto lontano, intanto andrà, da prima della classe, al Forum a sfidare Milano (col +4 su lei ed Avellino) nel giorno di Santo Stefano, scortata da quasi 1500 tifosi nonostante il mezzogiorno di un dì di festa (pessima scelta della Lega), tanto per comprendere l’eccitazione che serpeggia da queste parti. «Siamo stati entusiasmanti» si scioglie per una volta Andrea Diana, che subito torna in trincea (ma con ironia) quando gli buttano lì la parola scudetto: «Sì, io ci penso sempre, ma tanto lo vince la Juventus...». Venezia incassa dunque la terza sconfitta di fila in campionato, strozzata dall’abuso nel tiro da tre (alla fine saranno 40 tiri) quando il gap d’intensità diventa voragine: «Faccio i complimenti a Brescia: è prima e c’è un perché. Abbiamo seguito il piano partita per 33’ – dice De Raffaele –, poi ci siamo disuniti quando loro sono cresciuti negli uno contro uno. Siamo in una situazione difficile a causa degli infortuni. Ora giù la testa e lavorare».
ARDORE L’avvio della Reyer invece è perfetto, quantomeno fino al 20-8 firmato da Watt. De Raffaele indovina Cerella su Luca Vitali e la Leonessa pare spaurita davanti all’ardore difensivo dei campioni d’Italia che poi smontano i concetti difensivi bresciani con una transizione mortifera, ispirata da un eccellente Orelik che mette a tacere Landry. Zero palle perse, 7 assist, dominio a rimbalzo: così la Reyer vola, tornando sulla terra solo quando la Germani riesce ad abbassare il ritmo portando gli avversari a trovare soluzioni contro la difesa schierata. Lì Brescia piazza l’11-2 che la rimette in partita, nonostante il passo claudicante di qualche senatore. Diana trova però i punti dalla panchina in un unico uomo: Bushati. Il play (9 punti) frusta una Venezia che già da un po’ ha cominciato ad intestardirsi nelle triple, abbandonando i tagli sotto canestro che avevano fatto a fette la zona bresciana.
APPLICAZIONE Con i suoi quintetti piccoli, la grande energia difensiva di Moss e la ritrovata verve dei fratelli Vitali, la Leonessa torna a contatto. Certo, sfidare la Reyer al tiro da lontano può essere rischioso. Hanno, gli uomini di De Raffaele, la mira migliore in A e le 6 triple del terzo quarto tengono a galla Venezia, prima di imbucarsi nella mattanza finale. «Tutto sommato abbiamo limitato il loro tiro da tre – dice Diana –, poi con l’applicazione collettiva dopo un approccio non buono, abbiamo creato le premesse di una vittoria di squadra. Abbiamo coinvolto tutti, poi siamo andati dietro a quelli che erano più ispirati».