La Gazzetta dello Sport

Milano, parte tutto dalla testa

Il -32 con Kaunas nella prima gara «da vincere»: deve scacciare i fantasmi di un anno fa

- Massimo Oriani

In momenti come questi, la medicina migliore è il campo. Dopo l’inattesa e inspiegabi­le batosta casalinga subita da Milano contro lo Zalgiris (-32), giocare nuovamente a sole 48 ore di distanza (stavolta a Trento, in campionato) può rivelarsi un toccasana. Per mettersi alle spalle quello che deve restare un episodio isolato. Troppo brutta per essere vera, l’Olimpia di giovedì al Forum. Vero, ci sono problemi struttural­i ai quali si sta già cercando di rimediare. L’arrivo di Curtis Jerrells servirà per aggiungere qualità e togliere peso e minuti alla coppia Theodore (in calo vistoso dopo il brillante avvio)-Goudelock. «E’ un giocatore esperto, che ha quel vissuto che a qualcuno di questo gruppo manca – spiegava Simone Pianigiani dopo il k.o. – Può ricoprire più ruoli, anche se ovviamente andranno ricreati certi equilibri. Oltretutto conosce me e l’ambiente, per cui non necessiter­à di molto tempo per inserirsi».

SORPRESA Tracollo inaspettat­o, dicevamo. Anche se qualche segnale c’era stato. Il -21 di Sassari, arrivato però dopo una settimana terribile con la trasferta a Madrid e la sfida interna col Barcellona. Poi la sconfitta a Tel Aviv, anche questa giustifica­bile perché al termine di un ciclo tremendo. Domenica, dopo la vittoria su Bologna, il tecnico dell’EA7 aveva parlato di «momento difficile», nonostante la vittoria. Ma pure quel piccolo campanello d’allarme non faceva presagire una simile contropres­tazione. Si diceva di problemi struttural­i. Resta infatti il nodo dell’ala pivot da risolvere, con M’baye non all’altezza per il livello d’Eurolega al quale Milano aspira, e Jefferson sempre più vicino al taglio. Si soffre a rimbalzo, e qui non sempre Gudaitis può metterci una toppa. Serve uno sforzo collettivo, anche dei piccoli. Si è scommesso su Patric Young, pur sapendo che si sarebbe dovuto operare. Il verdetto resta in sospeso, ma se fosse stato sano probabilme­nte non sarebbe arrivato Gudaitis... Kalnietis continua a dimostrars­i inadatto e rischia di fare la fine di Dragic (ancora in cerca di sistemazio­ne, ma col pesante contratto di mezzo non è una cosa semplice).

PSICOLOGO La cosa che più serve all’Olimpia in questo momento è uno psicologo. Perché parte tutto dalla testa. Alla prima partita da vincere a tutti i costi per evitare di far riaffiorar­e i fantasmi del tragico anno scorso, c’è stato il crollo. Invece, come giustament­e sottolinea­va Pianigiani giovedì in conferenza stampa «come reagiremo adesso ci dirà molto del nostro futuro. La chiave è quello che saremo domani perché comunque vada, la nostra Eurolega non finirà mai in termini di impegno e voglia di migliorare. Non ho motivi per credere che questa squadra non reagisca nel modo giusto. Lavoriamo bene, stiamo bene insieme, non ci sono musi lunghi in spogliatoi­o. Ma manca la durezza. Il rischio è che la foga di volersi rifare porti a un calo della qualità. Non dobbiamo cadere in questo tranello. Dobbiamo scrostare la patina dei dubbi con un paio di buone prestazion­i».

CALENDARIO Sarebbe assurdo buttare via il bambino con l’acqua sporca. I tifosi hanno avuto una pazienza infinita la scorsa stagione, riempiendo il Forum pur davanti a sconfitta dopo sconfitta. Ma serve una replica immediata. Settimana prossima ci sarà il doppio turno, a Valencia mercoledì e col Bamberg venerdì. Poi Olympiacos in casa, Efes a Istanbul, Khimki al Forum, e altre due trasferte, ad Atene col Pana e a Malaga, inframezza­te dalla gara casalinga con Vitoria. Per poi chiudere l’andata ospitando la Stella Rossa. Un anno fa ai playoff ci si entrava con 16 vittorie. Girare con 7 vinte e 8 perse (quindi vincendone 6 delle prossime 9) sarebbe il minimo per non essere poi costretti a un girone di ritorno da 10-5 per poter sognare. Sogni che non dovrebbero essere proibiti con questo roster.

Jerrells innesto importante ma serve anche un’ala pivot di livello Coach Pianigiani: «Come reagiremo ci dirà molto del nostro futuro»

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GETTY Simone Pianigiani, 48 anni, durante un timeout nella partita con lo Zalgiris Kaunas persa 62-94

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