La Gazzetta dello Sport

Conte vs Mou: aria di guerra E Antonio ora rischia grosso

Chelsea se perde può sprofondar­e ma i tifosi sostengono ancora il tecnico

- CORRISPOND­ENTE DA LONDRA

Un titolo sobrio quello dell’inserto sportivo del Times di ieri: «Man at war», uomo in guerra, con la foto di Antonio Conte a tutta pagina. All’interno, un servizio in cui vengono riproposti tutti i dissidi stagionali che hanno creato una spaccatura all’interno del Chelsea, da una parte l’allenatore italiano con il suo staff, dall’altro la dirigenza e, in una terra di nessuno, i giocatori. Oggi «l’uomo in guerra» dovrà vincere una battaglia importante, contro il Manchester United, altrimenti, conclude il Times, la posizione di Conte si indebolirà ulteriorme­nte. Già ma c’è un piccolo problema: l’avversario è la seconda forza della Premier e alla sua guida c’è un uomo che sta in guerra permanente con il mondo: colleghi, giornalist­i, tifosi, dirigenti. Il variegato pianeta di José Mourinho.

MOU, TERZO RITORNO Il portoghese è stato mostrato ieri sui siti con il volto sorridente dopo la polemica con i fan dello United e il viaggio lampo a Madrid per chiudere la partita con il fisco spagnolo: una foto per celebrare i 21 anni della figlia Matilde. I Red Devils sono sbarcati ieri pomeriggio a Londra: viaggio in treno. È il terzo ritorno di Mou allo Stamford Bridge, in quello che una volta era il suo forte: oggi è un territorio nemico o, in ogni caso, uno dei tanti. Il portoghese ha difeso Lukaku, passato da un avvio devastante – 11 gol – ad un lungo digiuno, iniziato il 30 settembre: «Romelu è il nostro futuro». Anche Lukaku è un ex, ma molto alla lontana. E non finisce qui: c’è Mata, nel libro degli ex. E poi l’ultimo Matic, oggetto di uno scontro di mercato tra Conte e la dirigenza.

IL POPOLO BLUE E qui si torna all’inizio. Man at war. Oggi Conte si gioca un pezzo di Premier: se perde e il City vince, si ritrova a -12 dalla banda di Guardiola dopo 11 partite. Un altro k.o. dopo quello di Roma potrebbe provocare sussulti all’interno del Chelsea, club che non è mai stato un esempio di pazienza. Conte non rischia l’esonero, ma si ritrovereb­be ancora più isolato. Il sostegno dei tifosi per ora non è in discussion­e: il popolo Blues sa che i lamenti di Conte in occasione del mercato estivo non erano infondati.

AMICI MAI Contro il Manchester United tornerà Kanté e forse rivedremo, con la maglia del Chelsea, la coppia di centrocamp­o determinan­te per la conquista del titolo di marca Leicester: il francese potrebbe ritrovarsi come compagno di settore Drinkwater. Il Leicester ripropone la figura di Claudio Ranieri, l’unico collega etichettat­o con la parola amico da Conte due giorni fa: «Non posso avere rapporti profondi con i miei colleghi. Siamo troppo impegnati a batterci tra noi». Oggi Mourinho proverà a vendicare lo 0-4 del 22 ottobre 2016: ha ragione Conte, altro che amici.

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ANSA Antonio Conte, 48 anni, allenatore del Chelsea, e José Mourinho, 54, del Manchester United

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