Il bel calcio prima di tutto: City e Arsenal sfida d’estetica
Vuole allungare in testa a +8: «Ma non siamo gli Invincibili di Arsène»
Uomini di frontiera: Arsene Wenger è originario di Strasburgo, città contesa per secoli tra Francia e Germania. Pep Guardiola è di Santpedor, 63 km di distanza da Barcellona, cuore delle vocazioni indipendentiste della Catalogna. Personaggi che preferiscono l’avventura dell’estremismo alla tranquillità del centro. Allenatori dalla filosofia delineata: il bel calcio, innanzi tutto. In una parola: due cultori dell’estetica. Oggi Manchester City-Arsenal li vede di fronte per la dodicesima volta: 5 successi di Guardiola, 3 di Wenger e 3 pareggi i precedenti. La prima sfida, nei quarti di Champions, nel 2010: finì 2-2. L’ultima, nella semifinale di FA Cup, il 23 aprile scorso a Wembley: vinse 2-1 l’Arsenal con un gol di Sanchez nei supplementari. Quel Sanchez che, secondo radio mercato, è destinato a trasferirsi al City.
INVINCIBILI Wenger è il professore emerito. Guardiola il professore. Il primo, 68 anni, è stato l’unico a battere tutte le versioni di Pep: Barcellona, Bayern Monaco e Manchester City. E’ stato anche il primo ad importare il bel calcio in Inghilterra: un record che nessuno potrà mai sottrargli. Il suo Arsenal degli Invincibili chiuse il campionato 2003-2004 senza sconfitte: un’impresa riuscita da queste parti solo al Preston, edizione 1888-89. Il Manchester City, quattordici vittorie, un successo ai rigori e un pareggio nelle sedici gare stagionali, sta ripercorrendo quel cammino, anche se Guardiola nega: «Wenger può stare tranquillo, non stiamo pensando all’imbattibilità e nessuno potrà mai cancellare il record dei suoi Invincibili. Noi vogliamo giocare bene e vincere domani. Dicono che siamo insuperabili, ma qualcuno prima o poi ci supererà».
NUMERI E PUNTI Il Manchester City è una macchina da guerra e una fabbrica da gol: già 49 quelli stagionali, di questo passo potrà arrivare a 150. Ma la cosa più importante sono i punti e oggi una combinazione di risultati potrebbe consentire alla banda di Guardiola di portarsi a +8 sulla concorrenza. «I campionati non si vincono a novembre – ribatte Guardiola – e nessuna squadra può andare con il motore al massimo per nove mesi».
LO SFIDANTE Wenger accetta la sfida: «Cercheremo di giocare la nostra partita. Bisogna sapersi difendere bene in questi match, ma non puoi pensare solo a non subire. Noi vogliamo gestire il pallone e creare occasioni per segnare. Certe volte la miglior difesa è l’attacco. Devi accettare i rischi, se non intendi rinunciare al tuo modo di interpretare il calcio. Quanto al primato dell’imbattibilità, mi pare un po’ presto parlarne dopo dieci gare. Nel nostro sport non c’è mai certezza. Guardate che cosa è accaduto al Real Madrid nelle ultime settimane. Il Napoli ha creato diversi problemi al City. L’esempio da seguire è quello».