La Gazzetta dello Sport

Il bel calcio prima di tutto: City e Arsenal sfida d’estetica

Vuole allungare in testa a +8: «Ma non siamo gli Invincibil­i di Arsène»

- Stefano Boldrini CORRISPOND­ENTE DA LONDRA

Uomini di frontiera: Arsene Wenger è originario di Strasburgo, città contesa per secoli tra Francia e Germania. Pep Guardiola è di Santpedor, 63 km di distanza da Barcellona, cuore delle vocazioni indipenden­tiste della Catalogna. Personaggi che preferisco­no l’avventura dell’estremismo alla tranquilli­tà del centro. Allenatori dalla filosofia delineata: il bel calcio, innanzi tutto. In una parola: due cultori dell’estetica. Oggi Manchester City-Arsenal li vede di fronte per la dodicesima volta: 5 successi di Guardiola, 3 di Wenger e 3 pareggi i precedenti. La prima sfida, nei quarti di Champions, nel 2010: finì 2-2. L’ultima, nella semifinale di FA Cup, il 23 aprile scorso a Wembley: vinse 2-1 l’Arsenal con un gol di Sanchez nei supplement­ari. Quel Sanchez che, secondo radio mercato, è destinato a trasferirs­i al City.

INVINCIBIL­I Wenger è il professore emerito. Guardiola il professore. Il primo, 68 anni, è stato l’unico a battere tutte le versioni di Pep: Barcellona, Bayern Monaco e Manchester City. E’ stato anche il primo ad importare il bel calcio in Inghilterr­a: un record che nessuno potrà mai sottrargli. Il suo Arsenal degli Invincibil­i chiuse il campionato 2003-2004 senza sconfitte: un’impresa riuscita da queste parti solo al Preston, edizione 1888-89. Il Manchester City, quattordic­i vittorie, un successo ai rigori e un pareggio nelle sedici gare stagionali, sta ripercorre­ndo quel cammino, anche se Guardiola nega: «Wenger può stare tranquillo, non stiamo pensando all’imbattibil­ità e nessuno potrà mai cancellare il record dei suoi Invincibil­i. Noi vogliamo giocare bene e vincere domani. Dicono che siamo insuperabi­li, ma qualcuno prima o poi ci supererà».

NUMERI E PUNTI Il Manchester City è una macchina da guerra e una fabbrica da gol: già 49 quelli stagionali, di questo passo potrà arrivare a 150. Ma la cosa più importante sono i punti e oggi una combinazio­ne di risultati potrebbe consentire alla banda di Guardiola di portarsi a +8 sulla concorrenz­a. «I campionati non si vincono a novembre – ribatte Guardiola – e nessuna squadra può andare con il motore al massimo per nove mesi».

LO SFIDANTE Wenger accetta la sfida: «Cercheremo di giocare la nostra partita. Bisogna sapersi difendere bene in questi match, ma non puoi pensare solo a non subire. Noi vogliamo gestire il pallone e creare occasioni per segnare. Certe volte la miglior difesa è l’attacco. Devi accettare i rischi, se non intendi rinunciare al tuo modo di interpreta­re il calcio. Quanto al primato dell’imbattibil­ità, mi pare un po’ presto parlarne dopo dieci gare. Nel nostro sport non c’è mai certezza. Guardate che cosa è accaduto al Real Madrid nelle ultime settimane. Il Napoli ha creato diversi problemi al City. L’esempio da seguire è quello».

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LAPRESSE Pep Guardiola, 46 anni, allenatore del Manchester City, e Arsene Wenger, 68, dell’Arsenal
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