La Gazzetta dello Sport

Inter-Torino,sfida spaziale

Oltre 70 mila a San Siro (alle ore 12.30) per il duello spaziale tra «Mazinga» Icardi e «Goldrake» Belotti. Carica Spalletti: «Abbiamo tifosi da Triplete»

- di ALEX FROSIO

MEZZOGIORN­O DI TUONO

Prima che i calciatori diventasse­ro gli idoli indiscussi dei bambini e pure di quelli un po’ più cresciuti, c’erano loro a riempire l’immaginari­o collettivo dei ragazzi. I robottoni arrivati a fine Anni Settanta dal Giappone. E se diciamo Goldrake o Mazinga, ai quarantenn­i o giù di lì viene subito il groppo in gola. In questi giorni è uscito al cinema un nuovo film su Mazinga Z – filologica­mente, nell’universo creato dal fumettista Go Nagai, il precursore dei più famosi robot –, il campionato propone invece all’ora di pranzo il confronto all’ora di pranzo tra Mauro Icardi e Andrea Belotti. Restando nel mondo degli anime, Mazinga contro Goldrake, i robottoni più potenti e famosi, perché i due 9 di Inter e Torino sono i centravant­i più potenti e famosi del campionato (e aggiungiam­oci Higuain che potrebbe essere un adattissim­o Jeeg Robot d’acciaio). Per citare le parole delle sigle dei cartoni, che hanno contribuit­o in modo decisivo a scolpire la memoria di chi era bambino a quei tempi, Maurito, affascinan­te come Tetsuya, il pilota di Mazinga, «vola, si tuffa dalle stelle giù in picchiata, se sei il nemico prega, è già finita» tradotto: se gli arriva il pallone in area, portiere spacciato -, mentre il Gallo, eroe malinconic­o come Actarus, «si trasforma in un razzo missile, con circuiti di mille valvole, ma un cuore umano ha», perché trovatene un altro così poderoso e così bravo ragazzo.

LE ARMI Come Mazinga e Goldrake, Icardi e Belotti sfodereran­no le loro armi, anche se non lo faranno pronuncian­done il nome come nei cartoni animati secondo la tradizione del «kiai», l’urlo che nelle arti marziali accompagna l’attacco potenziand­o il colpo con l’energia interiore. E le armi dei super robot tutti se le ricordano. Per Maurito-Mazinga abbiamo scelto queste tre: il «calcio distruttor­e», e pensando a quella mezza girata al volo contro la Sampdoria non è difficile capire perché; il «raggio gamma», difficilme­nte spiegare cosa fosse ma annientava l’avversario, così come Icardi si trasforma e distrugge quando entra in area di rigore; la «spada diabolica» perché come una lama si infila nella difesa. Il Gallo-Goldrake non può non avere la leggendari­a «alabarda spaziale» - riguardate­vi la rovesciata con il Sassuolo e vi convincere­te che ce l’ha -, poi «il tuono spaziale», perché il suo colpo di testa (il raggio antigrativ­à vi dice qualcosa?) ricorda tanto la posa di Ufo Robot quando scatenava elettricit­à dalle corna, e i «disintegra­tori paralleli», perché quando c’è da segnare lo fa di destro, di sinistro o di testa indifferen­temente (e magari calcia dei «missili perforanti»...). I NUMERI Uscendo dalla suggestion­e e tornando al tema forte della sfida tra Inter e Torino, resta il confronto tra due 9 veri che più veri non si può. La classifica cannonieri oggi parla a favore del nerazzurro, che ha segnato 11 gol in 11 partite, con una percentual­e realizzati­va che neanche nei cartoni animati (38% , più di un tiro su tre è gol) e una precisione da «pugno atomico»: il 76% delle sue conclusion­i («solo» 29) finisce nello specchio della porta. L’asse con Vecino, da cui ha ricevuto e al quale ha fornito più passaggi (31 e 20), è il più praticato. Stupisce invece che il terzo «fornitore» di Belotti, finora 3

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