Inter-Torino,sfida spaziale
Oltre 70 mila a San Siro (alle ore 12.30) per il duello spaziale tra «Mazinga» Icardi e «Goldrake» Belotti. Carica Spalletti: «Abbiamo tifosi da Triplete»
MEZZOGIORNO DI TUONO
Prima che i calciatori diventassero gli idoli indiscussi dei bambini e pure di quelli un po’ più cresciuti, c’erano loro a riempire l’immaginario collettivo dei ragazzi. I robottoni arrivati a fine Anni Settanta dal Giappone. E se diciamo Goldrake o Mazinga, ai quarantenni o giù di lì viene subito il groppo in gola. In questi giorni è uscito al cinema un nuovo film su Mazinga Z – filologicamente, nell’universo creato dal fumettista Go Nagai, il precursore dei più famosi robot –, il campionato propone invece all’ora di pranzo il confronto all’ora di pranzo tra Mauro Icardi e Andrea Belotti. Restando nel mondo degli anime, Mazinga contro Goldrake, i robottoni più potenti e famosi, perché i due 9 di Inter e Torino sono i centravanti più potenti e famosi del campionato (e aggiungiamoci Higuain che potrebbe essere un adattissimo Jeeg Robot d’acciaio). Per citare le parole delle sigle dei cartoni, che hanno contribuito in modo decisivo a scolpire la memoria di chi era bambino a quei tempi, Maurito, affascinante come Tetsuya, il pilota di Mazinga, «vola, si tuffa dalle stelle giù in picchiata, se sei il nemico prega, è già finita» tradotto: se gli arriva il pallone in area, portiere spacciato -, mentre il Gallo, eroe malinconico come Actarus, «si trasforma in un razzo missile, con circuiti di mille valvole, ma un cuore umano ha», perché trovatene un altro così poderoso e così bravo ragazzo.
LE ARMI Come Mazinga e Goldrake, Icardi e Belotti sfodereranno le loro armi, anche se non lo faranno pronunciandone il nome come nei cartoni animati secondo la tradizione del «kiai», l’urlo che nelle arti marziali accompagna l’attacco potenziando il colpo con l’energia interiore. E le armi dei super robot tutti se le ricordano. Per Maurito-Mazinga abbiamo scelto queste tre: il «calcio distruttore», e pensando a quella mezza girata al volo contro la Sampdoria non è difficile capire perché; il «raggio gamma», difficilmente spiegare cosa fosse ma annientava l’avversario, così come Icardi si trasforma e distrugge quando entra in area di rigore; la «spada diabolica» perché come una lama si infila nella difesa. Il Gallo-Goldrake non può non avere la leggendaria «alabarda spaziale» - riguardatevi la rovesciata con il Sassuolo e vi convincerete che ce l’ha -, poi «il tuono spaziale», perché il suo colpo di testa (il raggio antigrativà vi dice qualcosa?) ricorda tanto la posa di Ufo Robot quando scatenava elettricità dalle corna, e i «disintegratori paralleli», perché quando c’è da segnare lo fa di destro, di sinistro o di testa indifferentemente (e magari calcia dei «missili perforanti»...). I NUMERI Uscendo dalla suggestione e tornando al tema forte della sfida tra Inter e Torino, resta il confronto tra due 9 veri che più veri non si può. La classifica cannonieri oggi parla a favore del nerazzurro, che ha segnato 11 gol in 11 partite, con una percentuale realizzativa che neanche nei cartoni animati (38% , più di un tiro su tre è gol) e una precisione da «pugno atomico»: il 76% delle sue conclusioni («solo» 29) finisce nello specchio della porta. L’asse con Vecino, da cui ha ricevuto e al quale ha fornito più passaggi (31 e 20), è il più praticato. Stupisce invece che il terzo «fornitore» di Belotti, finora 3