La Gazzetta dello Sport

Effetto Lopez: fuori Pavoletti e pure Cigarini

- Mario Frongia CAGLIARI

«Con la Lazio voglio una partita di coraggio». Diego Lopez, ciak si gira. Con una premessa signorile: «I giocatori devono prendersi le loro responsabi­lità. Con Rastelli è andata via una persona per bene, un bravo allenatore. Lo stimo. Qualche problema c’è e non era solo colpa sua». Il Cagliari riparte. Lopez ha con sé 21 convocati. In gruppo anche l’infortunat­o Rafael: Luca Crosta in porta, il 2000 Riccardo Daga in panca. E si annunciano esclusioni eccellenti: in pole Pavoletti, Pisacane e Cigarini. «La formazione ce l’ho in testa ma, a prescinder­e da chi gioca e dal modulo, quel che conta è l’atteggiame­nto. Voglio una squadra compatta, stretta, aggressiva quando non abbiamo palla e quando ce l’abbiamo». Il bersaglio, rimarcato con forza, è nitido: «Pensiamo a fare i 34-35 punti indispensa­bili per la salvezza: con la Lazio inizia il nostro nuovo cammino». Il Cagliari ha in cassa 6 punti e quattro squadre dietro. La chiamata di Lopez – benvoluto in città, quinto per presenze nella storia del club – ha in parte spiazzato i tifosi. In rete si sottolinea l’organico corto e inadeguato alla categoria. Il tecnico sa dove incidere. «La velocità della palla fa la differenza, dovremo sempre guardare la porta avversaria con coraggio, per far male anche noi. Dobbiamo avere voglia di ripartire e ribattere colpo su colpo. Se ci mettiamo dietro e ci chiudiamo, un gol lo prendiamo». Si torna sull’undici di Inzaghi, reduce dal colpaccio in casa Juve e dal successo in Europa League sul Nizza. «El Jefe» accelera: «La Lazio è più forte, ma deve dimostrarl­o sul campo. Abbiamo un tasso tecnico molto alto, possiamo fare male. Credo molto in questa squadra: non appena ritrova fiducia dimostrerà sul campo le sue qualità. Abbiamo una gran voglia di far bene».

IL PRECEDENTE Il tecnico uruguagio fa un passo indietro. Nel 2012 Cellino lo chiama in panca, dalla Primavera alla prima squadra: «Debuttai al posto di Ficcadenti, la situazione era molto più complicata di oggi. Anche allora mi ritrovai con tre partite da fare in sette giorni. Ora sono concentrat­o sulla Lazio, non penso al Benevento: sapremo dosare le forze». Il concetto è delicato, Lopez – molto esigente e senza sconti per chicchessi­a negli allenament­i dei giorni scorsi – precisa: «Non giocheremo pensando vada come vada. Sono forti, ma lo siamo anche noi. Battiamoci da squadra, poi vedremo se sono molto più forti».

1Fra le esclusioni eccellenti Pisacane L’allenatore: «Voglio una squadra coraggiosa, facciamo altri 35 punti» QUANDO NEL 2012 SUBENTRAI LA SITUAZIONE ERA PIÙ COMPLICATA DIEGO LOPEZ ALLENATORE CAGLIARI

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ANSA Diego Lopez, 43 anni

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