La Gazzetta dello Sport

PENSA ALL’IMPRESA «POSSIAMO FARE 4 GOL A CHIUNQUE»

Il tecnico spagnolo «Ho rivissuto l’incubo del Psg. La Juve? Bellissima, ma se recuperiam­o il nostro livello...»

- INVIATO A TORINO cont. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Questa non è Berlino, Luis. Questo è lo Stadium, lo Juventus Stadium di Torino, in cui Luis Enrique aveva visto le streghe due volte. Tre con l’aggiunta di ieri. Certo, una cosa è presentars­i in questo fortino con la Roma 2012, altra col Barcellona degli extraterre­stri. I suoi, però, sono sembrati umani, troppo umani, e alla fine il tecnico spagnolo era furioso perché i catalani hanno imparato poco dalle sberle di Parigi: «Abbiamo subìto una prima parte difficile, molto simile a quella col Psg, la seconda è andata meglio ma non mi levo dalla testa l’inizio. Ho rivissuto un incubo. La Juve è stata migliore e di ciò sono responsabi­le al 101%». La Juve ha una autostrada davanti, ma è pur sempre una rete in meno rispetto al Psg, che ne aveva fatti quattro prima di essere seppellito al Camp Nou. Quel 6-1 folle è la carica di Luis Enrique, che però si morde la lingua: «Dobbiamo analizzare tutto e rialzarci. Sono ottimista per natura, non so se questa Juve difenda meglio del Psg e non parlo di remuntada perché sono inc…ato e non ho voglia di farlo».

REMUNTADA In questo impianto l’ex tecnico gialloross­o prese tre gol nei quarti di Coppa Italia a gennaio 2012 e quattro ad aprile in campionato. Ieri tutto doveva essere osservato da una prospettiv­a diversa, e invece ecco una Juve in formato Barça: «Non so se i bianconeri siano più forti di quelli di Berlino, ma sono una squadra bellissima. E faccio i compliment­i a Dani Alves per come combatte». Da queste parti, però, nessuno dà niente per scontato. «Se noi recuperiam­o il nostro livello possiamo fare quattro reti a tutti», l’ultimo urlo di battaglia di Luis Enrique.

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