La Gazzetta dello Sport

Gli Usa in finale: Mondiali salvati

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Se il World Classic avrà un futuro il merito sarà anche degli Stati Uniti che, arrivando a giocarsi ieri notte la finale contro Portorico (per la prima volta in 4 edizioni) dopo aver battuto 2-1 il Giappone sotto la pioggia in semifinale a Los Angeles, hanno trasformat­o in una grande festa questo Mondiale a 16 squadre. La nazionale affidata al 72enne Jim Leyland ha saputo conquistar­si la simpatia degli spettatori, di Miami prima e di San Diego poi, dove sono arrivate le due gare decisive per la Final four di Los Angeles. I fuoricampo dell’esterno centro di Baltimore, Adam Jones, la sua presa al volo decisiva che ha tolto il fuoricampo al dominicano Machado (suo compagno di squadra con gli Orioles), ma anche le battute di Crawford, Hosmer, Mc Cutchen, Yelich e le salvezze di Gregerson, sono stati i momenti clou. Il manager ha trasformat­o le 28 stelle di Major in una squadra e anche una star come Giancarlo Stanton è rimasto fuori in qualche partita.

DREAM TEAM Il Dream Te- am a stelle e strisce ha fatto centro come il format. Nella prima semifinale tra l’Olanda e Portorico è stato superato il milione di spettatori (il record è di Giappone-Cuba a Tokyo con 45.000 paganti) e anche la Major League, grazie ai successi degli Stati Uniti, considera il Mondiale un’ottima occasione per dare visibilità, nonostante qualche infortunio eccellente: quello dell’olandese Didi Gregorius e dei venezuelan­i Salvador Perez (travolto dall’azzurro Butera), Prado, Bracho e anche Cabrera, uscito anzitempo nell’ultima gara.

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Adam Jones, 31, esterno Orioles

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