La Gazzetta dello Sport

E nella pallanuoto tiene banco Ioannou

Procura federale Tribunale di Genova e forse pure il Coni sulla firma fantasma

- f.carr. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Con la Primavera è sbocciato anche il disamore: «A vent’anni vengo privata di una parte importante della mia vita». Ma Carolina Ioannou non s’arrende: «Come la pallanuoto mi ha insegnato, continuo a lottare». Per chi se la fosse persa, in breve la storia è questa: al termine della terza stagio- ne di prestito dal Posillipo al Rapallo, nel 2016, la napoletana fa sapere che non intende restare in Liguria, ma le società hanno già pattuito la cifra per il trasferime­nto definitivo (10.000 euro). Il Posillipo consegna la lettera di svincolo al Rapallo, Carolina non ci sta perché intende giocare nell’Orizzonte Catania, ben sapendo che senza il proprio assenso salta tutto. Eppure, ai tesseramen­ti viene presentata una documentaz­ione con la sua firma. Ioannou e l’avvocato Luca Ranalli (14 campionati di A-1 alle spalle) presentano una perizia calligrafi­ca che però non viene messa agli atti, mentre il Rapallo rinuncia al tesseramen­to. La Fin anziché «liberare» la ragazza restituisc­e il cartellino al Posillipo, che ora fa la serie B. Ci sarebbero i motivi per svincolare l’ex azzurrina di diritto, secondo l’avvocato, osservando pure che l’iscrizione del club alla B non sarebbe avvenuta nei tempi previsti (30 novembre).

GLI SCENARI Le notizie fresche sono queste: un secondo ricorso di Ioannou è stato rigettato dalla Corte federale d’appello; la Procura federale ha aperto un’istruttori­a («Ma solo dopo aver depositato una nostra autonoma istanza», dice Ranalli); la Procura generale del Coni potrebbe avocare le indagini; del caso si occupa ora anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova.

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