Championship sul 59, è qui la Festa
Ha ottenuto due promozioni in Premier: «Partite spettacolari, le seguo su GazzettaTv»
«La Championship? Dai miei tempi è cambiata poco. Forse, hanno più tecnica. Per il resto, spettacolo, botte, agonismo per 95 minuti». Gianluca Festa della seconda serie inglese se ne intende: due promozioni in Premier, con Middlesbrough e Portsmouth. « Ho giocato due stagioni in Championship e due in B in Italia, col Cagliari nel 1989-90 e nel 2003-04, e ho sempre vinto il campionato». Festa, difensore centrale che in carriera ha giocato anche con Roma e Inter, si è ritirato nel 2008 al Tavolara (Serie D). Due anni dopo è diventato il vice di Melis sulla panchina del Cagliari in A. Da allenatore aveva preso i rossoblù di Giulini fino a sfiorare il miracolo (13 punti in 7 gare). Caparbio e tenace, continua a lavorare. La chiamata può arrivare da un momento all’altro. «Stare fermi non è piacevole, mi tengo pronto. Apprezzo molto l’iniziativa di GazzettaTv, completa e utile professionalmente. Se mi telefonassero dall’Inghilterra? Ci andrei al volo: il calcio inglese mi piace per i valori che esprime, la passione, il rispetto delle regole, il tifo».
Partiamo dalla sua Championship. Ha ricordi indelebili?
«Sì, la promozione in Premier e le due finali in Fa Cup e Coppa di Lega con il Middlesbrough: un’annata estenuante e indimenticabile. E anche quella con il Portsmouth, chiusa superando i cento punti».
Amarcord: chi c’era con lei?
«Paul Merson, nazionale inglese e bandiera dell’Arsenal, in entrambi i club. Ma dei miei anni inglesi non scordo Marco Branca, Juninho, Gascoigne, Ravanelli, Paul Ince, Boksic. E tecnici come Brian Robson, Terry Venables e Steve McClaren, poi alla guida dell’Inghilterra».
Qual è la caratteristica principale della Championship?
«Le partite sono infinite e i risultati acquisti non esistono. Da noi si gestisce la partita, da loro mai. Per il pubblico è una manna, per gli allenatori meno».
Hull City, Burnley e QPR sono le retrocesse dalla Premier. Risaliranno?
«I diritti tv garantiscono un paracadute formidabile. Sono in corsa ma vedo Middlesbrough, Derby County, Brigthon, Bristol, Cardiff e Burnley».
E il Leeds di Cellino come lo vede?
«Ha perso con l’Ipswich in casa, è stato criticato per il poco coraggio. C’è un po’ di maretta. Ma ha dei tifosi pazzeschi».
Dopo sette partite cosa si può intuire?
«Il Brighton è l’unica imbattuta: ha equilibrio, e Chris Hughton è un grande allenatore. Martedì hanno perso l’imbattibilità Birmingham e Cardiff mentre Rotherham e Blackburn non hanno mai vinto. Si vedrà a Natale: chi ha rose ampie e cura meglio il recupero, ha più chance».
Ha qualche nome da segnalare?
«Sì. Tom Ince, ha 23 anni ed è il figlio di Paul, è forte. E dall’Academy del Leeds pesco Cook, Taylor e Mowatt».