La Gazzetta dello Sport - Sicilia
Una sfida a tinte nerazzurre Con quella pazza idea su Modric
Otto convocati nelle due nazionali hanno giocato con la maglia dell’Inter E nel 2018 Zhang senior cercò invano di strappare Luka al Real Madrid
Mateo Kovacic
30 anni, all’Inter dal 2013 al 2015 ieci anni, dal 2013 al 2023. Dieci anni di Inter prima con forti contaminazioni croate e poi condita in salsa molto più italiana: nazionali di là e nazionali di qua, domani sera non tutti giocheranno titolari, ma si ritroveranno in otto, sul prato della Red Bull Arena di Lipsia, a potersi raccontare cose di
D35 anni, all’Inter 2015-19 e 20-22
Pinetina, aneddoti e segreti. Ricordi in nerazzurro. Storie e incroci di mercato. Potevano essere nove, ma Modric per l’Inter fu solo un sogno di mezza estate, l’estate 2018, Croazia seconda al Mondiale e Zhang senior con una meravigliosa idea in testa: fare di Luka l’uomo immagine, il simbolo delle nuove ambizioni dell’Inter targata Suning. Ci fu un flirt con l’entourage del giocatore: una piccola apertura, chiusa subito dal Real Madrid. 25 anni, all’Inter dal 2019
I tre croati Un passo indietro, al gennaio 2013. L’Inter aveva bloccato già da mesi Paulinho, ma la trattativa non decollò. Dallo scouting nerazzurro un dvd finisce nel pc di Andrea Stramaccioni, che resta stregato: «Questo Mateo Kovacic è un potenziale fenomeno: prendiamolo». L’Inter lo prende: alla Dinamo Zagabria 11 milioni più bonus, che un anno e mezzo dopo, in un caldissimo Ferragosto sull’asse Milano-Madrid, diventano 36 più bonus 26 anni, all’Inter dal 2021 quando il croato corre verso le braccia del Real. Proprio quel rapporto preferenziale con il club di Zagabria sarà determinante per l’arrivo all’Inter di Marcelo Brozovic: un blitz da 8 milioni per allontanare la concorrenza di Arsenal e Napoli e referenze ai tempi non del tutto tranquillizzanti per motivi caratteriali. Ma Mancini disse sì e nessuno se ne sarebbe mai pentito. Ancora più forte la spinta del Mancio - estate 2015 - per avere Ivan Perisic. La sua prima scelta per il ruolo di esterno offensivo: strutturato fisicamente, tecnico, ambidestro, perfetto per il 4-2-3-1 che aveva in testa. Spinta forte quanto la volontà del croato, che dopo due mesi di trattativa interminabile si mise di traverso con il Wolfsburg, che cedette in extremis per 16 milioni. Perisic aveva in testa solo un’idea: giocare in tutti i top campionati europei. Dopo Francia, Belgio e Germania, l’Inter che stava nascendo più forte era l’ideale per giocare in A.
E i cinque azzurri E siamo al 2018: un bel pezzo dell’Inter di oggi nasce sulla linea preferenziale con il Parma, dove vanno in prestito Bastoni (comprato l’anno prima dall’Atalanta con una “scommessa” da 20 milioni) e Dimarco, un figlio del settore giovanile a cui Simone Inzaghi, ritirandolo dal mercato dopo la folgorazione di pochi allenamenti, poi cambierà ruolo - da centrale sinistro a quinto - e carriera. E dove, dopo una strategia comune per l’acquisto dallo United (2,5 milioni), per un anno traslocherà anche Darmian. Accade nel 2019, l’anno dell’arrivo alla Pinetina di Barella: nerazzurro dentro, il poster di Stankovic in camera e una voglia di Inter così assoluta da dire no al Napoli. Da preferirla alla Juve e alla Roma. La stessa sponda decisiva offerta da Frattesi, l’estate scorsa: l’ultimo della serie, l’unico che domani sera potrà avere qualche segreto per Brozovic e Perisic.
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