La Gazzetta dello Sport - Romana
Haaland, idee chiare «City, la Champions è la competizione che preferisco»
Il norvegese a Manchester: «Il mio idolo Aguero, volevo giocare con Guardiola»
«Dirò solo questo: la Champions League è la mia competizione preferita…». Con questa frase che sa tanto di promessa e un sorriso grande, Erling Haaland si è ufficialmente preso il Manchester City. Oggi inizierà gli allenamenti, ma ieri è stato il suo giorno, quello della presentazione davanti a decine di migliaia di tifosi. Compreso il padre Alfie, ex dei Citizens, suo primo idolo calcistico e il motivo per cui il 21enne con l’etichetta di fenomeno addosso, prelevato dal Borussia Dortmund, è nato in Inghilterra e cresciuto tifosissimo dei Citizens. Con una collezione di magliette di Sergio Aguero che l’hanno immediatamente trasformato nell’idolo dei tifosi.
Dalla curva al campo Haaland era uno di loro, un tifoso. Uno che non ha mai fatto mistero della sua passione per il City anche quando lo affrontava da avversario. «È stato speciale giocarci contro in Champions League lo scorso anno - racconta il norvegese, la cui maglia numero 9 è già diventata di culto per i tifosi come per lui lo è stata quella di Aguero -. Guardo il City da quando Guardiola è in panchina nel 2016: conosco come giocano, so tante cose su di loro. Ma un conto è vederli in tv, un altro giocarci contro: quando l’ho fatto non ho praticamente toccato palla per 25’. Ho capito in quel momento che volevo giocare a modo loro, che il City era la squadra giusta per me più delle altre che mi hanno cercato». E poi c’è quel sogno realizzato, quel sorriso che non se ne va mai mentre è sul palco a godersi i suoi nuovi tifosi. Anziché raccontarsi, Haaland si ferma spesso per ascoltare i cori per lui, addirittura per cantare quelli storici della squadra con quelli che da ieri sono ufficialmente i suoi tifosi. Quelli che fa impazzire quando annuncia che la squadra che non vede l’ora di affrontare è il Manchester United: «Ma non mi piace dire il loro nome».
Cinque anni Haaland, che ha firmato col City un quinquennale da 12,5 milioni di euro, ha davanti il salto più importante della sua carriera. È stato macchina da gol in tutte le squadre in cui ha giocato (62 in 67 partite in Bundesliga col Dortmund), promette di esserlo anche al City. «Voglio divertirmi, e quando mi diverto faccio gol e la squadra vince - ha raccontato sicuro -. So di avere gli occhi di tutti addosso, ma ho gestito la pressione per tutta la mia carriera e proverò a godermi ogni momento. Ho fatto passi avanti dal Molde al Salisburgo, poi al Dortmund, ora al City. Devo guardare avanti, continuare a lavorare duro come ho fatto finora per continuare a crescere».
Numero 9 Dovrà crescere anche il City, con Guardiola che ritrova un vero numero 9: i campioni d’Inghilterra hanno vinto il titolo segnando 99 gol nella scorsa Premier League, ma soprattutto in Champions si sono resi conto che davanti mancava loro qualcosa. Adesso hanno preso il più talentuoso centravanti in circolazione, uno che hanno pagato 60 milioni di euro. Dovranno cambiare modo di giocare per inserirlo, ma per uno come lui vale la pena farlo. Soprattutto per quella promessa. Una che potrebbe valere la Champions.