La Gazzetta dello Sport - Romana

Anche Jolie fra i 70 mila al Circo Massimo

- Di Elisabetta Esposito

oma in delirio per i suoi Måneskin. La notte del Circo Massimo a tutto rock, davanti a 70 mila persone scatenate, è il trionfo che tutti si aspettavan­o. Il ritorno a casa, nella tappa del Loud Kids Tour organizzat­a da Vivo Concerti in collaboraz­ione con Rock in Roma, è una gigantesca festa, un bentornati dove tutto è nato, un grazie per aver fatto fare alla Capitale il giro del mondo. Si parte con Zitti e Buoni, il brano che ha cambiato la loro storia e quella del rock italiano, con la vittoria di Sanremo prima e quella dell’Eurovision

RSong Contest poi. Damiano in total black con tanto di mantello urla «Ciao Roma» e la città risponde, ballando e cantando. Victoria, Thomas e Ethan si scatenano sul palco largo più di 50 metri e sulla lunga pedana, l’energia è contagiosa e il pubblico vola. Per capire il livello di popolarità raggiunta basta dare un’occhiata all’area-vip: a sorpresa c’è anche Angelina Jolie accompagna­ta dalla figlia Shiloh, presenza che crea un inevitabil­e fermento. E poi i romanisti Bove e Kumbulla, Gabriele Muccino, Anna Foglietta, Edoardo Leo e Anna Ferzetti, molti con i figli, perché i Måneskin - si sa piacciono davvero a tutti. Così si incontra il rockettaro un po’ in là con gli anni assieme a una sfilata di modelle seminude, il signore impomatato e la ragazzina con lo zainetto venuta apposta da lontano: ognuno è quello che vuole, ognuno è sempliceme­nte quello che è. Come questi quattro romani che si sono presi mezzo mondo.

Putin La musica incalza, ripercorre il viaggio che da via del Corso ha portato i quattro ad ottenere 11 dischi di diamante, 194 dischi di platino, 40 dischi d’oro e più di 5 miliardi di streaming. Il viaggio che li ha fatti arrivare al Coachella e al Lollapaloo­za di Stoccolma e che proseguirà ora fino a Giappone e

Brasile. E allora ecco Chosen: «Abbiamo cominciato suonando non lontano da qui. E questo pezzo già lo facevamo», racconta Damiano. E poi Beggin e Torna a casa, arrivando a hit più recenti come Mammamia. Ma c’è di più, i Måneskin regalano un inedito in versione acustica, una ballata chitarra e voce. L’ultimo bis dopo oltre due ore è con I wanna be your slave. E non manca lo slogan politico: «Anche se a qualcuno darà fastidio, fuck Putin, fuck alla guerra e ai dittatori», grida Damiano in faccia al mondo.

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ANSA In scena I Måneskin sul palco ieri a Roma: la band è nata nel 2016

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