La Gazzetta dello Sport - Romana
Radonjic e l’idolo Ronaldo «Toro, ci divertiremo»
Primo giorno in granata per il nuovo attaccante serbo «Il mio amico Lukic mi ha spiegato tutto, sono pronto»
a mano al più grande». Questo il sintetico ma illuminante commento di Nemanja Radonjic, calcisticamente conosciuto con l’acronimo NR7, che figura sotto la foto che lo ritrae a stretto contatto con Cristiano Ronaldo, universalmente noto come CR7, ovvero il suo idolo. L’immagine è stata fissata allo stadio Da Luz di Lisbona lo scorso 14 novembre al termine di PortogalloSerbia, match decisivo del girone, che portò gli slavi in Qatar giusto al 90’ (gol del 2-1 di Mitrovic) tra la sorpresa generale. Determinando al triplice fischio le lacrime del capitano portoghese, sedutosi in mezzo al campo e letteralmente disperato. Una scena evidentemente colta al volo dal neo acquisto del Toro che mentre i compagni festeggiavano la qualificazione al Mondiale, corse a consolare il suo eroe di bambino: «Dai su,
«Lnon abbatterti, ce la farete lo stesso» (cosa poi accaduta). Un gesto raro, controcorrente, tipico dei «creativi». Ché tale va considerato la punta che da ieri si è messa al lavoro al Fila.
Anche terzino Le sue caratteristiche tecniche e tattiche ci vengono illustrate compiutamente da Darko Kovacic nell’intervista di questa pagina. Qui riferiamo anzitutto le prime parole dell’ex Olympique Marsiglia pronunciate a Torino Channel. «Mi sento pronto alla battaglia. Mi piace l’Italia e al Toro mi ha spinto il mio caro amico Sasa Lukic. Ci conosciamo fin da quando eravamo bambini, negli ultimi tempi ho parlato con lui ogni giorno. Mi ha ben spiegato la tradizione del club, l’affetto dei tifosi e so bene che con Juric si lavora duro, in tutti gli allenamenti: me lo ha detto pure Tudor nel salutarmi a Marsiglia. Io sono un attaccante di fascia sinistra. Però posso giocare anche terzino destro o mancino». In verità un dettaglio, questo che ha stupito non poco. Ma probabilmente va inteso come la celeberrima frase «pur di scendere in campo farei persino il portiere». Cresciuto nel settore giovanile del Partizan, ha giocato anche nelle giovanili di Roma ed Empoli prima di tornare in patria (Cukaricki), passando poi a
Stella Rossa, Olympique Marsiglia, Hertha Berlino, di nuovo Olympique, Benfica e, ora, Torino, che lo ha prelavato in prestito dal Marsiglia con obbligo di riscatto.
Riunione A proposito di portieri, ieri Radonjic ha potuto arrampicarsi su Vanja MilinkovicSavic (202 cm) e ha abbracciato felice soprattutto Sasa Lukic, rientrato al Fila giusto nel giorno in cui l’amico si presentava a Juric. I due, classe 1996, si sono conosciuti a Belgrado nel settore giovanile del Partizan. Da allora le loro carriere hanno avuto uno sviluppo parallelo: chiamati entrambi nelle varie Under di Serbia li ritroviamo assieme nella nazionale maggiore a partire dal 2018. Finora 35 le presenze di Radonjic, 30 quelle di Lukic destinato nel Toro a ereditare la fascia di capitano. Nel 2018 vivono pure il trasferimento lontano da casa. Sasa approda in granata, Nemanja lascia la Stella Rossa e vola a Marsiglia: l’Olympique investe per lui 12 milioni.
Stella Rossa Radonjic è un giocatore che fino a ora ha inciso a intermittenza, Juric dovrà lavorare sulla continuità di rendimento. Perché quando il ragazzo è in giornata diventa durissima per i difensori arginare i suoi sfondamenti. I rilievi statistici della stagione 2018-19, la sua prima in Francia, dicono ad esempio che in Champions League è stato il terzo giocatore più veloce, con accelerazioni che hanno raggiunto i 34.2 km/h. Nel campionato 2020-21, sempre con l’OM, segnò un gol contro il Monaco partendo dalla linea di centrocampo e arrivando in porta dopo aver corso a 37 km/h. In Nazionale sa essere più costante, difatti viene convocato e utilizzato con grande continuità. Ciò anche in virtù di una forte personalità. In patria ricordano bene quel ragazzino del Partizan che diceva a tutti apertamente di tifare per la Stella Rossa...
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