La Gazzetta dello Sport - Romana
LUKAKU Lavoro per lo sc
Allenamenti di prima mattina nello stadio di Olbia con Onana tra curiosi e tifosi che chiedono lo scudetto. E l’attaccante anticipa il suo ritorno alla Pinetina
La signora Franca abita in via Ungheria, giusto di fronte allo stadio. Alle 8.30 esce di casa e fa ai magazzinieri dell’Olbia: «Anche oggi Lukaku?». Sorrisi che valgono una conferma. E sì che gli addetti al campo sono lì almeno da un’ora: macchina con il necessario parcheggiata a portata di mano, gli spogliatoi da preparare, i coni gialli da piazzare lungo la linea laterale. Il sole si fa già sentire, il bar di fronte all’ingresso del Nespoli è il rifugio perfetto. Pure di Sebastiano, 13 anni: è di Milano e tifa Inter, ha convinto la mamma a dribblare la spiaggia per una mattina, per venire a vedere i tiri di Romelu e pure le parate di Onana. «Ma siamo sicuri che vengono?», il dubbio lecito. Il magazziniere allunga la mano e fa segno di guardare in fondo alla strada: «Eccoli».
Col preparatore Alle 9.15 Lukaku e Onana entrano allo stadio. Romelu ha fretta, fretta di tutto: di cambiarsi, di allenarsi, di correre e di calciare in porta. Ha fretta di Inter e l’Inter ha fretta di lui. Non c’è neppure un cambio di location che lo possa bloccare. Nei giorni scorsi Lukaku è stato ospite in Costa Smeralda dell’hotel Romazzino, ecco il perché della scelta del campo dell’Arzachena per scaldare i muscoli. Da sabato il belga si è però spostato più a sud, a Puntaldia, a due passi da San Teodoro. E allora i suoi uomini si sono subito messi alla ricerca del posto giusto: «Tramite amicizie comuni siamo stati contattati, avevano bisogno di un campo in erba e di un impianto che mettesse loro a disposizione tutti i locali utili, compresi gli spogliatoi per le sessioni post allenamento – ci racconta Matteo Sechi, responsabile comunicazione dell’Olbia -. Siamo andati incontro alle loro esigenze, per noi è stato un piacere accoglierli». Per loro e per i tifosi. Perché la mattinata avanza, la voce si allarga, i curiosi aumentano. Gli spalti sono chiusi, ma da fuori si vede tutto. La fretta è parente della voglia, non è cattiva consigliera. La fretta è di Romelu, che ha deciso di anticipare ancora di più il suo sbarco a Milano: venerdì è il giorno fissato del suo primo allenamento ad Appiano, con Simone Inzaghi, di fatto solo 48 ore dopo l’inizio dei compagni. L’Inter lo coccola. Ha fretta anche il tecnico, eh. Ecco perché da Milano in Sardegna è sbarcato Roberto Niccolai, coordinatore Sport Science e Performance dell’Inter, in nerazzurro da oltre un decennio: è l’uomo mandato dal club per seguire da vicino il percorso fisico di Romelu, che invece nei giorni scorsi si era affidato al connazionale Eric Gerets, il preparatore della nazionale belga.
L’amico In campo è uno spettacolo per gli occhi, Romelu. L’allenamento dura 90 minuti, come una partita vera. Alterna la parte fisica a quella prettamente di tecnica individuale. Dalla strada parte un urlo: «Facci vincere lo scudetto, ce lo hai promesso!». Lukaku si volta e sorride. E corre, una serie di ripetute che aumentano la sensazione di calore in chi osserva. Anche Onana non scherza. Dicono ab