La Gazzetta dello Sport - Puglia

«Taranto, dai provaci Una nuova salvezza e costruiamo il futuro»

Il coach Di Pinto, le speranze e anche le difficoltà per far decollare l’unica piazza del Mezzogiorn­o

- Di Gian Luca Pasini ⏻ TEMPO DI LETTURA

e esistesse un GPS delle panchine del volley quello di Vincenzo Di Pinto si incrocereb­be più e più volte con tutte le squadre pugliesi che hanno giocato almeno una volta in serie A. Partito da Turi nel 1980 (da qui il soprannome Mago di Turi, come Oronzo Pugliese allenatore di calcio che divenne famoso per aver battuto l’Inter a metà degli Anni 60 con il Foggia). Forse ha smesso di contare le promozioni ottenute, quello che non ha smesso di fare è cercare “miracoli” pallavolis­tici. Ovvero salvare (ancora) la Gioiella Taranto, oggi terzultima in classifica dopo la vittoria di domenica a Siena, in uno scontro diretto. «La strada è molto lunga - racconta Di Pinto, 63 anni -. Per il momento abbiamo infilato 3 vittorie in 9 gare, ma la concorrenz­a di Padova e Siena è forte e basta un nulla per incrinare equilibri che sono molto delicati». Come quelli che vogliono i club del Sud spesso in difficoltà a sopravvive­re nel massimo campionato. «Credo che storicamen­te ci siano due ragioni: la prima è economica, la seconda è culturale. Mancano le competenze e l’esperienza che si devono costruire. Anche se la Puglia è una regione che ha un gran numero di tesserati nel settore maschile e ha personaggi guida come Ferdinando De Giorgi e Giuseppe Manfredi (ct dell’Italia campione del mondo e presidente della Federazion­e, ndr), non è facile radicare una società sul territorio. Noi ci stiamo provando anche e soprattutt­o grazie alla passione e competenza del presidente Antonio Bongiovann­i e della vice presidente Elisabetta Zelatore che in piena pandemia si sono “inventati” di tornare nella pallavolo, varando questo nuovo progetto

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Quelle di Vibo Valentia targata Callipo in Superlega. È questa la società del Sud che ha più presenze nel massimo campionato negli ultimi 25 anni a Taranto, in un momento anche economicam­ente molto delicato causa Covid. Non so quanti altri dirigenti avrebbero fatto una scelta del genere. Abbiamo vinto subito il campionato di serie A-2, nonostante una concorrenz­a agguerrita. Lo scorso anno abbiamo conquistat­o la salvezza e quest’anno cercheremo di ripeterci anche se con condizioni molto differenti».

Roster rifatto «Alla fine della scorsa stagione abbiamo dovuto rifare più di mezza squadra. E siamo ripartiti dalla diagonale Falaschi-Stefani, il nostro bomber, a cui abbiamo dato molte più responsabi­lità in questa nuova avventura. Assieme al centrale Alletti sono loro la nostra continuità. La cosa più difficile? Quando hai uno dei budget fra i più piccoli di tutta la Superlega non ti puoi permettere errori. Ogni sbaglio lo paghi molto caro. Abbiamo costruito una squadra con un mix di giocatori esperi e giovani che devono funzionare. Qualcuno speriamo di lanciarlo nelle prossime stagioni. Credo che sarà una lotta fino alla fine con Siena e Padova. E

Taranto è 10a a 9 punti, Padova a 6 e Siena a 3, ma deve recuperare partite. Una sola retrocessi­one

La passione del presidente vitale per partire in pieno Covid

non essendoci una squadra, come l’anno scorso che perde tutte le partite, la quota salvezza si abbasserà di molto, direi attorno ai 18-20 punti. Con Vito Primavera (un ex giocatore di Vincenzo, oggi diventato il direttore generale della società, ndr) sappiamo che non si può sbagliare alcuna mossa. La ricetta è la solita: piedi ben saldi a terra. Per conquistar­e prima i punti che ci mancano e poi il territorio».

L’analisi «Fare attività qui comporta grandi complicazi­oni economiche, ma anche culturali»

Progetto «I vertici della società, Bongiovann­i in testa, stanno già lavorando in questa direzione: il consolidam­ento del club. Ma il processo è lungo, ci vuole del tempo. Abbiamo già avuto qualche bel riscontro, ci sono nuove realtà che si stanno avvicinand­o a noi, che sono interessat­e. Qualcuna è già entrata, ma è chiaro che per consolidar­e il processo e quindi radicarci ancora di più, abbiamo bisogno di conquistar­e la salvezza anche al termine di questa annata (retrocede solo l’ultima, ndr). Sarebbe un segnale anche per tutto il movimento, a livello regionale. Taranto diventereb­be un punto di riferiment­o per tutte quelle profession­alità che vogliono lavorare nella pallavolo di alto livello, facendo crescere anche la base». Insomma ci vuole un altro “miracolo” del Mago di Turi...

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Terzultima
 ?? ?? Per cento Le squadre del Sud negli ultimi 25 anni di Superlega: dal 1998 a oggi sono state 38 su un totale di 308 squadre che hanno partecipat­o al campionato
Per cento Le squadre del Sud negli ultimi 25 anni di Superlega: dal 1998 a oggi sono state 38 su un totale di 308 squadre che hanno partecipat­o al campionato
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Vincenzo Di Pinto Allenatore Gioiella Prisma Taranto

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