La Gazzetta dello Sport - Puglia

L’inno di Mameli intonato dagli italiani a Melbourne, l’impresa al Vigorelli

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Ercole di nome e di fatto. Ercole Baldini ha lottato come un leone contro un male che ha messo a dura prova la sua proverbial­e resistenza. Si è spento a Forlì, dov’era nato 89 anni fa, la città bandiera della sua Romagna che ha sventolato in giro per il mondo. Ercole Baldini è stato un gigante del nostro ciclismo, un fuoriclass­e che ha caratteriz­zato gli anni a cavallo tra il tramonto di Fausto Coppi e l’alba di Felice Gimondi. Campione olimpico di Melbourne 1956, ha conquistat­o anche il Giro d’Italia 1958 e il Mondiale di Reims dello stesso anno. Nessun altro, nella storia del ciclismo, può vantare un oro ai Giochi, un Grande Giro e una maglia iridata. Ci è riuscito lui, Ercole Baldini, il “Treno di Forlì”, che ha aperto quel triennio d’oro con il record dell’ora (46,394 km il 19 settembre 1956)! Straordina­rio cronoman, Baldini sapeva difendersi anche in salita e se avesse avuto uno spunto veloce avrebbe potuto vincere anche le classiche.

A scuola in bici Figlio di quella Romagna indecisa tra la tradizione agricola e la prima svolta industrial­e, Ercole nasce a Villanova di Forlì nel gennaio del 1933. Da ragazzino scopre la bici per necessità. Per andare a scuola a Forlì deve pedalare qualcosa come 7 km abbondanti per andare, e altrettant­i per tornare. Sulla strada incontra i profession­isti di allora, Ronconi, Ortelli e poi anche «Pipazza» Minardi. Sta facilmente a ruota e qualche volta li impression­a. Ronconi lo porta a correre, con la maglia della S.C.A.T. Forlì e poi con quella della Nicolò Biondo. Giovanni Proietti, il cittì guru della Nazionale dilettanti, intuisce le potenziali­tà del suo motore senza limiti e lo avvia alla pista. Ercole vince il titolo tricolore dell’inseguimen­to, stacca il biglietto per il Mondiale di Copenaghen ’56 e nella finale derby con Faggin conquista il suo primo oro.

Vola i 4 chilometri in 5’04”4 e gli viene un’idea ....

In delirio Il 19 settembre del 1956 decide di attaccare il record dall’Ora di Anquetil sulla pista del Vigorelli di Milano. Lo batte alzando l’asticella a 46,394 chilometri davanti a 15.000 spettatori in delirio. È il biglietto da visita per l’Olimpiade di Melbourne 1956. Aiutato da Arnaldo Pambianco, il gemellino romagnolo che vincerà il Giro d’Italia 1961, Baldini prende cappello a due giri dalla fine e allunga. Trasforma gli ultimi 35 chilometri in una cronometro per tagliare il traguardo solitario. L’oro gli viene

Inimitabil­e Oro olimpico 1956, Giro e Mondiale nel 1958: filotto unico. Casadei gli dedicò una canzone

 ?? ?? Giro d’Italia 1958 Il trionfo di Ercole nella corsa rosa dopo che l’anno prima aveva chiuso terzo. Firma due crono e si impone pure a Boscochies­anuova e Bolzano
Giro d’Italia 1958 Il trionfo di Ercole nella corsa rosa dopo che l’anno prima aveva chiuso terzo. Firma due crono e si impone pure a Boscochies­anuova e Bolzano
 ?? ?? Olimpiade di Melbourne 1956 Il 7 dicembre trionfa nella prova in linea: alla premiazion­e, non si trova il disco con l’inno di Mameli e gli italiani lo cantano
Olimpiade di Melbourne 1956 Il 7 dicembre trionfa nella prova in linea: alla premiazion­e, non si trova il disco con l’inno di Mameli e gli italiani lo cantano
 ?? ?? Mondiale 1958 La prova in linea iridata si svolge a Reims, in Francia: Baldini trionfa il 31 agosto davanti a due francesi, Louison Bobet e Andrè Darrigade
Mondiale 1958 La prova in linea iridata si svolge a Reims, in Francia: Baldini trionfa il 31 agosto davanti a due francesi, Louison Bobet e Andrè Darrigade

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