La Gazzetta dello Sport - Puglia
Errori, rabbia e lacrime Poi rinuncia alle vacanze
Solo tre giorni di pausa, poi Rom ritornerà a Milano. E Martinez, c.t. del Belgio, si dimette
utti abbiamo almeno un giorno buio. Tutti, prima o dopo. A Romelu Lukaku è toccato l’1 dicembre, quando meno avrebbe voluto: vedeva la luce e invece è finito nell’incubo. Ma funziona così, mica li scegli i momenti difficili. E allora capita che con un pugno butti giù mezza panchina, sfondandola a fine partita. E poi piombi in un pianto senza soluzione di continuità, che l’amico Thierry Henry prova a fermare con un abbraccio. Maledetto Mondiale, per il Belgio. Maledetto Mondiale per Lukaku, che ha fatto di tutto per esserci, in Qatar. E l’ha fatto anche sgomitando, perché se fosse stato per alcuni componenti della federazione belga neppure sarebbe stato convocato. È finita male. È finita con cinque occasioni in 45 minuti, nessuna delle quali trasformata in gol. È finita con una serata che
Tricorderanno a lungo, lui e i tifosi del Belgio. Ma nella direzione opposta a quella del sogno.
Subito a Milano E poco importa, almeno nell’immediato, il fatto che i Diavoli Rossi siano tornati realmente Diavoli solo con Lukaku in campo, costruendo più occasioni in 45 minuti che in tutti i precedenti 225 del Mondiale. Oggi questo non conta. Semmai, interessa all’Inter in prospettiva. Perché Lukaku sa essere ancora un fattore, nel coefficiente di difficoltà che per i difensori avversari inevitabilmente si alza, con lui davanti. Conta in prospettiva campionato, perché Lukaku tornerà subito ad allenarsi. Nessuna vacanza, questa la decisione presa a caldo ieri sera. Giusto poche ore, tre giorni al massimo, poi sarà nuovamente ad Appiano: non è tempo di fermarsi, perché altrimenti si tornerebbe indietro anche dal punto di vista fisico. Già, la condizione, questa sconosciuta. Condizione vuole dire anche scarsa lucidità: l’ultima delle cinque occasioni, la più clamorosa, quella del tentativo di petto, è stato un chiaro segnale. Prima c’era stato pure un palo, perché poi la sfortuna quando vuole dire la sua, stai tranquillo che non si fa pregare. Lukaku ha evitato i microfoni, ieri sera. Ma la sua storia con il Belgio non è finita qui. Alcune indiscrezioni raccontavano di un suo possibile addio: falso. Lukaku punta l’Europeo e pure il Mondiale americano. Certo, magari da qui in avanti gli altri impegni saranno centellinati, perché il fisico questo richiede. Avrà modo di parlarne con un nuovo c.t.: Roberto Martinez ha salutato la compagnia, dopo l’eliminazione al primo turno. Inevitabile, per quanto poco fatto vedere. Chissà, magari il successore sarà proprio Henry. L’uomo dell’abbraccio a Romelu. E un abbraccio ha sempre valore.