La Gazzetta dello Sport - Cagliari

FROSINONE Quell’amarezza di DiFra per l’Inter a due velocità

- Di Giulio Saetta TEMPO DI LETTURA

Stavolta proprio non poteva evitarlo. «In settimana ci sono state tante chiacchier­e che non hanno aiutato la nostra preparazio­ne alla partita. Credo solo che l’Inter abbia giocato al cento per cento…». Al termine della cinquina subita venerdì sera per mano dei campioni d’Italia, il tecnico del Frosinone Eusebio Di Francesco ha voluto dire la sua, facendo trasparire anche una certa amarezza. È molto probabile che l’allenatore pescarese pensasse alla sconfitta nerazzurra contro il Sassuolo, diretta concorrent­e per la salvezza. E alle polemiche suscitate per una prestazion­e della squadra di

Simone Inzaghi non certo paragonabi­le a quella di venerdì allo Stirpe. E pensare che dopo il pareggio a Empoli, nel commentare lo scontro diretto contro Nicola, aveva schivato la specifica domanda riguardo a Sassuolo-Inter ritenendol­a di poco senso.

Sotto i riflettori

Da saggio capo dello spogliatoi­o, venerdì nel dopo partita Di Francesco ha messo in mostra un certo disagio probabilme­nte condiviso da tutta la squadra, prima di tutto per i demeriti propri («Siamo stati poco lucidi, dovevamo concretizz­are di più anche sullo 0-0») ma anche per un atteggiame­nto diverso degli avversari: «Loro hanno fatto la gara che dovevano fare, al massimo. Sono entrati e hanno fatto falli non visti dall’arbitro. L’Inter era libera mentalment­e ed è venuta qui a fare una partita diversa rispetto a quella precedente a livello mentale. E poi avevano tutti i riflettori addosso».

Concentrat­i

A guardare i numeri del match, è apparso chiaro come i campioni d’Italia abbiano voluto resettare la débâcle di Reggio Emilia,

riportando l’asticella della concentraz­ione agli standard di un campionato stradomina­to. Cinque gol su sei tiri nello specchio, compresa la traversa colpita di testa da Bisseck, con una percentual­e del cento per cento di precisione che è un record in una partita senza assillo di obiettivi. Come era quella contro il Sassuolo, dove il tabellino segnava un solo tiro in porta su sette totali.

Destino in mano

Di Francesco, poi, proiettand­osi sugli ultimi 180’ minuti in cui si gioca la permanenza in Serie A, ha anche espresso perplessit­à sulla mancanza di contempora­neità delle ultime gare, cosa che «non permette a tutti di fare dei conti rispetto a quelle che sono le partite. Guardiamo gli altri con l’atteggiame­nto che ci auguriamo abbiano tutte le squadre e che ha avuto l’Inter con noi. Come è giusto che sia». Oggi, per esempio, l’Empoli affronta la Lazio e il Sassuolo un Genoa senza assillo di risultato. Domani l’Udinese sfida il Lecce che si è salvato dopo la sconfitta del Cagliari a Milano ieri. Uno spezzatino da seguire sul divano con apprension­e, anche se il destino è comunque ancora nelle mani del Frosinone, quartultim­o e al momento salvo. Che a Monza e in casa contro l’Udinese, però, non potrà più sbagliare nulla.

Cinque gol su 6 tiri Rispetto a Reggio Emilia, azzerato il margine d’errore

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