La Gazzetta dello Sport - Bologna

«Lui è orgoglioso e ha un messaggio per Alcaraz...»

- Di Federica Cocchi

Australian Open

il suo primo Slam

TRoland Garros

Battuto in semifinale da Alcaraz ra i sei Slam che impreziosi­scono il suo curriculum c’è anche lo Us Open. Anno 1989, vittoria in finale contro Ivan Lendl, sfide epiche tra campioni che hanno fatto la storia del tennis. Oggi anche Jannik Sinner cercherà di fare un passo nella storia, sua e del tennis italiano: alle 21 contro Jack Draper, amico e compagno di doppio, il numero 1 al mondo punta alla seconda finale Slam della carriera dopo l’Australian Open di cui si è laureato campione.

▶Bori⏻, questa è una semifinale inedita. Sulla carta ci si aspettava Carlos Alcaraz, e dall’altra parte della rete ci sarà Jack Draper. Che sfida si aspetta?

«Jack mi ha davvero impression­ato nel match contro De Minaur. Questo ragazzo gioca molto bene, ha un ottimo servizio, è agile, è a suo agio dalla linea di fondo e allo stesso tempo ha un’ottima mano, in più è mancino. Non penso impiegherà molto a raggiunger­e la top 10 e credo giocherà molti match importanti con Sinner anche in futuro».

▶I▼⏻omma, Jannik dovrà prestare grande attenzione al suo rivale.

«Non sarà una sfida così semplice per lui ma alla fine credo che la spunterà Sinner. Draper sarà sicurament­e nervoso: anche se non ha ancora perso set dall’inizio del torneo, questa è la sua prima semifinale Slam e in queste partite l’esperienza conta molto. In più, essendo compagni di doppio, Jannik conosce bene il suo gioco».

▶Però sono anche amici: è difficile affrontare Wimbledon

Eliminato ai quarti da Medvedev

una persona con cui si ha un buon rapporto?

«Dall’altra parte della rete si vede sempre un avversario, ma sicurament­e la motivazion­e è più alta quando non ti piace la persona che affronti. Io ad esempio ho sempre fatto fatica contro Edberg perché avevamo un bel rapporto, mentre contro McEnroe e Agassi mi veniva più semplice essere aggressivo perché non mi piacevano tanto (ride)».

▶ A proposito di americani, l’altra semifinale sarà un derby a stelle e strisce, come la vede?

«La prima buona notizia è che finalmente due ottimi giocatori statuniten­si tornano ad affrontars­i nelle fasi finali di uno Slam. Gli Usa hanno grandi tornei ed è giusto che abbiano un movimento all’altezza e dei campioni capaci di trascinare l’entusiasmo della gente, gli sponsor e gli ascolti».

▶Ma quale dei due sarebbe meglio in una eventuale sfida per il titolo con Sinner?

«Innanzitut­to aspettiamo che Jannik batta Draper... Penso che Tiafoe sia il favorito nella semifinale anche se Fritz ha giocato una grande partita contro Zverev. Tornando a Sinner: ha già battuto

Quella in corso è la settimana numero 13 di Jannik Sinner da numero 1 al mondo. L'italiano è già rimasto in cima al ranking una settimana più di Boris Becker, sul trono mondiale per 12 settimane nel corso della carriera. Il tedesco ha vinto 6 Slam.

Us Open

Gioca la semifinale con Draper

Tiafoe in finale a Cincinnati, forse Fritz è un po’ più pericoloso perché serve molto bene, ma credo che, una volta in finale, il numero 1 del mondo avrà una motivazion­e extra. E sapete perché?».

▶Ce lo dica lei...

«Perché Alcaraz ha vinto Roland Garros e Wimbledon e molti consideran­o lo spagnolo il giocatore dell’anno anche se si trova al n. 3 del ranking. Jannik è un uomo orgoglioso e sono certo che vorrà eguagliare Carlos nel numero degli Slam della stagione e chiudere il dibattito».

▶ Non è stato un periodo facile per Sinner, il fatto che sia arrivato fino qui dopo la notizia della positività la dice lunga sulla sua forza mentale.

«Ha sofferto mesi per la positività, ma ha vinto la sua battaglia e ha dimostrato la sua innocenza. Conosco Jannik e sono assolutame­nte certo della sua onestà e sono molto felice per lui, per il team e la sua famiglia, che tutto si sia risolto con l’assoluzion­e».

▶A proposito del team, lei ha detto che la coppia Cahill e Vagnozzi sia la migliore sul circuito.

«I migliorame­nti che Sinner ha fatto dal Roland Garros dello scorso anno fino allo Us Open di quest’anno sono evidenti. Si capiscono, sanno come renderlo un giocatore migliore fisicament­e, mentalment­e e tatticamen­te e sono stati bravi anche a gestire questo periodo così complicato».

▶▲ra Sinner dovrà ricostruir­e parte della squadra, dopo lo Us Open dovrebbe arrivare Marco Panichi, per tanti anni con Djokovic.

«Penso sarebbe un ottimo acquisto perché è stato accanto al migliore e ha tanta esperienza, inoltre essendo italiano si inserirà bene nel gruppo. L’armonia, in un team, fa la differenza».

⏻ TEMPO DI LETTURA 4’08”

Boris Becker in una volée di rovescio a Wimbledon nel 1985, quando vinse il torneo a soli 17 anni e 227 giorni

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Batte Medvedev: è
Quattro volti del 2024 Da gennaio a settembre, per Sinner e una stagione da fenomeno Batte Medvedev: è
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Giovane
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Nato a Leimen (Germania) il 22 novembre 1967, da tennista è stato n.1 al mondo per 12 settimane e ha conquistat­o 49 tornei, fra cui 6 del Grande Slam (3 Wimbledon, di cui a 17 anni è il più giovane vincitore, 2 Australian Open, 1 Us Open). In bacheca anche due Coppe Davis e 3 ATP Finals. Da allenatore ha seguito Djokovic e Rune
Boris Becker Nato a Leimen (Germania) il 22 novembre 1967, da tennista è stato n.1 al mondo per 12 settimane e ha conquistat­o 49 tornei, fra cui 6 del Grande Slam (3 Wimbledon, di cui a 17 anni è il più giovane vincitore, 2 Australian Open, 1 Us Open). In bacheca anche due Coppe Davis e 3 ATP Finals. Da allenatore ha seguito Djokovic e Rune
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