La Gazzetta dello Sport - Bologna
Poli opposti: dai “piangina” alla dichiarazione d’amore
Gerry Cardinale a stretta di mano c’è stata, il primo dialogo anche: 10 minuti nello sky box del Milan, prima da soli, poi con Paul e Gordon Singer. Se questo sia stato il primo passo per costruire un nuovo stadio insieme – e beh, per il vecchio San Siro sarebbe una beffa – può saperlo solo chi legge il futuro. Gerry Cardinale e Steven Zhang ieri pomeriggio si sono incontrati allo stadio ed è stato un meeting cordiale, in cui il nuovo proprietario milanista si è un po’ stupito per l’inglese… americano di Zhang junior, che non per caso ha studiato negli Stati Uniti. Si rivedranno in contesti più formali e lo sanno entrambi. Il derby del 3 settembre però è stato soprattutto il grande sabato di Cardinale. Uomo fortunato, a occhio. Ha fatto il primo viaggio a Milano a maggio e si è goduto la più grande festa rossonera del decennio. È tornato e ha visto un derby bellissimo. Soprattutto, a quel verbo può cambiare una lettera: ha vinto un derby bellissimo.
LOggi la squadra
Il suo viaggio milanese è rapidissimo. Ieri ha incontrato partner e sponsor, oltre a parte della dirigenza rossonera e a Stefano Pioli, che ha salutato rapidamente. Oggi vedrà la squadra con più calma e poi partirà, destinazione Parigi. Assieme a lui, una delegazione informale, un gruppo di amici di una quindicina di persone, in buona parte persone legate a RedBird. Con loro, Riccardo Silva, milanese e milanista, proprietario del Miami Fc e investitore nel progetto-Milan. Curiosità: in tribuna c’era anche Mike Pompeo, ex segretario di Stato americano durante la presidenza Trump.
La coreografia
Cardinale è arrivato con loro allo stadio abbastanza presto, intorno alle 16.15. Per la sua prima partita del Milan dal vivo, si è voluto godere lo spettacolo. In fondo, Cardinale ha avuto un ruolo nella costruzione dello stadio dei Dallas Cowboys e di impianti si intende. Anche per questo, forse, ha scelto di rimanere a bordo campo fino a poco prima dell’inizio della partita: ha aspettato le coreografie, di cui gli avevano parlato, e poi ha preso posto in tribuna. Le foto di giornata lo ritraggono con il presidente Paolo Scaroni, con Paolo Maldini, con Franco Baresi, ovviamente con i Singer e con Giorgio Furlani, uomo chiave di Elliott, con Daniele Massaro e con Mark
Il 3-2 di ieri troverà senz’altro posto nella hit parade dei derby più spettacolari degli ultimi anni, ma anche sugli spalti lo show non è stato da meno. Merito delle curve di Milan e Inter, che prima dell’inizio del match hanno catturato l’attenzione dei presenti, dei fotografi e delle tv a San Siro. La curva Sud rossonera, che giocava “in casa”, ha rubato la scena con una coreografia imponente che ha occupato tutti e tre gli anelli blu dello stadio: nell’immagine-sfottò, un milanista che mostra fiero lo scudetto sul petto accanto a un interista che si copre gli occhi in lacrime, con lo slogan
«Tradizione meneghina» ad accompagnare il disegno. Poi lo striscione «Io campione tu piangina». La curva Nord interista ha risposto con una rivisitazione del quadro “Il bacio” di Francesco Hayez e la scritta «Io che amo solo te», coro nerazzurro. Prima, uno striscione che citava Giacinto Facchetti: «Ci sono giorni in cui essere interista è facile, altri in cui è doveroso e giorni in cui esserlo è un onore». delle curve
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Anni e 170 giorni: