La Gazzetta dello Sport - Bologna

Hernandez rischia il secondo giallo: per Chiffi non c’è fallo

- Di Matteo Dalla Vite

dimenticab­ile. Innalzamen­to di Milan e schiacciam­ento di Inter. Gli “inzaghiani” si sono scoperti fragili, specie sulla sinistra, dove l’asse Bastoni-Calhanoglu-Darmian sbandava a ogni refolo contrario. Milan dominante, Inter in sudditanza.

Ancora Milan

La ripresa è ricomincia­ta sulla stessa falsariga, con il Milan sovrano. Nei primi 20 minuti del secondo atto l’Inter è stata “shakerata”. La squadra di Pioli ha liquefatto la fase difensiva interista, tutto si è scaricato sul terzetto Skriniar-De Vrij-Bastoni e non c’è dubbio che i tre abbiano enormi responsabi­lità, ma si difende di gruppo e non si può ridurre una moria del genere a errori individual­i. L’Inter ha incassato 8 gol in 5 giornate, troppi. Il 2-1 milanista

Chiffi non fa il tenero quando (10’ p.t.) Theo e Dumfries cominciano il loro duello/alterco: ammoniti. Nella ripresa: al 30’, “check” per eventuale fallo di mano in area di Tomori su tiro di Dumfries. Niente. Manca un giallo a Calhanoglu e lascia dubbi una sportellat­a di Theo Hernandez che, già ammonito, allarga l’alettone su Dumfries in fuga: Chiffi non lo considera nemmeno fallo ed evita una (seconda) sanzione possibile. Tutti i gol sono regolari.

è arrivato su rimessa laterale, con i difensori interisti immobili tipo pastorelli del presepe sulla girata di Giroud, e pure sulla non opposizion­e al cross di Leao ci sarebbe da ridire. Leao ha poi umiliato i tre “caballeros” di Inzaghi per la rete del 3-1, li ha ridotti a figuranti birilli. Si era appena all’ora di gioco e si aveva netta la sensazione che il Milan avrebbe potuto fare dell’Inter ciò che avrebbe voluto, se l’avesse voluto fino in fondo.

Orgoglio Inter

Il limite delle squadre giovani è la compiacenz­a con cui si auto-osservano quando danno spettacolo. Inzaghi ha azzeccato i correttivi. Dzeko è diventato subito il pilone offensivo di riferiment­o. Mkhitaryan ha migliorato il palleggio. Dimarco ha portato in dote la frenesia di chi non ci sta. E l’Inter ha ridato un senso a se stessa, con Dzeko lesto ad anticipare Tomori su un cross di Darmian. A quel punto il Milan si è votato a Maignan, superlativ­o, fantastich­e le sue deviazioni su Lautaro di testa e su Calhanoglu da fuori. E sì, il portiere è diventato un fattore di diversità, oggi tra Maignan e Handanovic scorre un mondo. L’Inter ha accarezzat­o il 3-3, ma il pareggio è rimasto un’ipotesi ed è stato giusto così. Nel Milan si coglie un’idea di futuro. Nell’Inter la preoccupaz­ione per il presente: mercoledì il Bayern Monaco calerà a San Siro, il rischio diluvio è elevato.

POSIZIONE MEDIA DEI GIOCATORI 1 Handanovic

37 Skriniar

6 De Vrij

95 A. Bastoni

2 23 77 20

Dumfries Barella Brozovic Calhanoglu 9 Dzeko

36 Darmian 10 Lautaro 11 Correa

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