La Gazzetta dello Sport - Bologna
Hernandez rischia il secondo giallo: per Chiffi non c’è fallo
dimenticabile. Innalzamento di Milan e schiacciamento di Inter. Gli “inzaghiani” si sono scoperti fragili, specie sulla sinistra, dove l’asse Bastoni-Calhanoglu-Darmian sbandava a ogni refolo contrario. Milan dominante, Inter in sudditanza.
Ancora Milan
La ripresa è ricominciata sulla stessa falsariga, con il Milan sovrano. Nei primi 20 minuti del secondo atto l’Inter è stata “shakerata”. La squadra di Pioli ha liquefatto la fase difensiva interista, tutto si è scaricato sul terzetto Skriniar-De Vrij-Bastoni e non c’è dubbio che i tre abbiano enormi responsabilità, ma si difende di gruppo e non si può ridurre una moria del genere a errori individuali. L’Inter ha incassato 8 gol in 5 giornate, troppi. Il 2-1 milanista
Chiffi non fa il tenero quando (10’ p.t.) Theo e Dumfries cominciano il loro duello/alterco: ammoniti. Nella ripresa: al 30’, “check” per eventuale fallo di mano in area di Tomori su tiro di Dumfries. Niente. Manca un giallo a Calhanoglu e lascia dubbi una sportellata di Theo Hernandez che, già ammonito, allarga l’alettone su Dumfries in fuga: Chiffi non lo considera nemmeno fallo ed evita una (seconda) sanzione possibile. Tutti i gol sono regolari.
è arrivato su rimessa laterale, con i difensori interisti immobili tipo pastorelli del presepe sulla girata di Giroud, e pure sulla non opposizione al cross di Leao ci sarebbe da ridire. Leao ha poi umiliato i tre “caballeros” di Inzaghi per la rete del 3-1, li ha ridotti a figuranti birilli. Si era appena all’ora di gioco e si aveva netta la sensazione che il Milan avrebbe potuto fare dell’Inter ciò che avrebbe voluto, se l’avesse voluto fino in fondo.
Orgoglio Inter
Il limite delle squadre giovani è la compiacenza con cui si auto-osservano quando danno spettacolo. Inzaghi ha azzeccato i correttivi. Dzeko è diventato subito il pilone offensivo di riferimento. Mkhitaryan ha migliorato il palleggio. Dimarco ha portato in dote la frenesia di chi non ci sta. E l’Inter ha ridato un senso a se stessa, con Dzeko lesto ad anticipare Tomori su un cross di Darmian. A quel punto il Milan si è votato a Maignan, superlativo, fantastiche le sue deviazioni su Lautaro di testa e su Calhanoglu da fuori. E sì, il portiere è diventato un fattore di diversità, oggi tra Maignan e Handanovic scorre un mondo. L’Inter ha accarezzato il 3-3, ma il pareggio è rimasto un’ipotesi ed è stato giusto così. Nel Milan si coglie un’idea di futuro. Nell’Inter la preoccupazione per il presente: mercoledì il Bayern Monaco calerà a San Siro, il rischio diluvio è elevato.
POSIZIONE MEDIA DEI GIOCATORI 1 Handanovic
37 Skriniar
6 De Vrij
95 A. Bastoni
2 23 77 20
Dumfries Barella Brozovic Calhanoglu 9 Dzeko
36 Darmian 10 Lautaro 11 Correa