La meccanica al primo test per la ripresa
Sarà un evento minimalista, ridotto nel numero degli espositori e degli spazi, ma comunque importante per un motivo su tutti: Bimu, la fiera dedicata alla meccanica strumentale che apre i battenti a Rho mercoledì, sarà a livello mondiale il primo evento fisico del settore dopo il lockdown. Appuntamento indispensabile per il forte orientamento alla personalizzazione del nostro made in Italy. Ragiona il direttore di Ucimu, la Confindustria del comparto, Alfredo Mariotti: «La dematerializzazione degli eventi può essere solo complementare, non sostitutiva per la nostra industria, che si basa proprio sul valore aggiunto di soluzioni tecnologiche non standardizzate e di un rapporto stretto e continuativo fra cliente e produttore». E quindi rispetto dei protocolli anti-covid ma macchinari in esposizione: oltre 350 imprese, il 30% estere e due padiglioni a disposizione dei visitatori. C’è anche un tema psicologico: la meccanica strumentale nei primi due mesi ha perso un terzo del giro d’affari e ripartire con una fiera può infondere fiducia negli operatori, tanto più che le prime proiezioni sul terzo trimestre parlano di una significativa ripresa degli ordini. Ancora Mariotti: «Il 2019 si era concluso con un calo del 3,8% rispetto all’ottimo 2018, ma le stime sul 2020 parlano di una caduta del 34,6%, con l’export in calo del 27,2%. Ecco perché la ripresa delle commesse che i nostri associati hanno confermato a settembre fa ben sperare. Se si mette in programma l’acquisto di una macchina utensile significa che c’è visibilità sul medio termine. Confidiamo quindi in un 2021 all’insegna della ripresa».
Bimu, insomma, come volano per rimettere in carreggiata il manifatturiero dopo le sbandate dei mesi scorsi. Il convitato di pietra è la riconferma dei piani di incentivazione sui macchinari connessi, dato che a soffrire di più sembra essere proprio il mercato interno: «Su Industria 4.0 — prosegue Mariotti — ci vorrebbe più chiarezza da parte dell’esecutivo. Si era parlato prima del Covid di rendere strutturali questi aiuti: stiamo ancora attendendo, anche perché parliamo di investimenti di migliaia se non di centinaia di migliaia di euro».