Valvole industriali Una partita italiana
Siamo leader globali con un fatturato di 3,5 miliardi Le imprese puntano sul risparmio energetico
Risale a duemila anni fa, e proprio in Italia, l’invenzione della prima valvola. «Ci hanno pensato i romani, con quelle di bronzo». È con un certo orgoglio che Maurizio Brancaleoni, presidente del comitato scientifico dell’industrial Valve summit (Ivs) presenta l’evento internazionale dedicato alla filiera delle valvole industriali e delle soluzioni flow control. In programma dal 24 al 25 maggio a Bergamo, promosso da Confindustria e Ente Fiera Promoberg, la manifestazione torna dopo due anni per fare il punto su un settore strategico per l’italia. «Il summit — spiega il direttore di Confindustria Bergamo Tibero Tesi — è pensato come una piattaforma dell’innovazione e offre alle imprese una vetrina per mostrare ai visitatori internazionali la propria produzione di eccellenza, accreditando il territorio come punto di riferimento per la fornitura di alta qualità». Oltre alla parte espositiva, è previsto un congresso internazionale, con la presentazione di 50 memorie tecnico-scientifiche a cura di esperti del comparto, partendo dalla filiera per arrivare poi alle sfide e alle opportunità del settore, con particolare attenzione all’oil&gas, che vale 3,5 miliardi di fatturato e undicimila addetti sul territorio nazionale.«si tratta di un ramo chiave — spiega Brancaleoni — perché rappresenta i due terzi del mercato. L’italia è tra i leader mondiali in questo genere di forniture, insieme agli altri big, India, Germania e Cina».
Secondo Brancaleoni si tratta di «un giro d’affari che potrebbe crescere enormemente se non fosse per la situazione critica di Paesi come Iran, Iraq, Libia o Siria, che impattano drammaticamente sul mercato: lì molti progetti sono congelati».
Produzione 4.0
Il fatturato del settore, a livello mondiale, è di 25,5 miliardi di euro, in leggero calo. «Il mercato ha subito una piccola battuta d’arresto nel 2016, anche se i trend degli ordinativi futuri ci fanno sperare in scenari più positivi — spiega Luca Pandolfi, project manager Ivs —. Nonostante ciò, abbiamo aumentato la presenza nella fiera, con oltre il 40% degli spazi espositivi in più e ottomila visitatori attesi».
Tanti i temi della manifestazione: dallo sviluppo dei processi produttivi agli investimenti per le opere pubbliche. «Purtroppo in Italia sono carenti — constata Brancaleoni —. Eppure la nostra produzione è considerata tra le migliori nel mondo, sia in termini di qualità che di rispetto per le normative. Siamo uno dei principali produttori di valvole industriali, dalla chimica all’energia elettrica».
Primato lombardo
Le aziende del settore — localizzate soprattutto in Lombardia, con il 75% delle imprese italiane divise nei sei distretti principali di Bergamo, Brescia, Lecco, Milano, Pavia e Varese — chiedono soprattutto servizi. «Lavoriamo sempre di più su quello che è il local content — spiega il presidente di Ivs —. Ossia sulla richiesta crescente di garantire sul luogo i tecnici per la sostituzione delle valvole». Le nuove tecnologie restano uno dei fattori qualificanti: «Vengono richiesti materiali sempre più pregiati, in grado di resistere sia alle alte temperature, sia agli sbalzi delle stesse. In più nei nuovi impianti continua a crescere la ricerca di un’efficacia energetica che garantisca risparmi nel corso del tempo». E segnali positivi arrivano proprio dal comparto energetico, spinto dall’introduzione dell’industria 4.0 e dell’internet of things (l’intenet delle cose). «La trasformazione nel sistema dei trasporti — conclude Brancaleoni — sta portando a una riduzione sempre più tangibile dei mezzi inquinanti. Per questo la mobilità sostenibile è un’occasione eccezionale».